Gli eredi dell’impero globale delle patatine si stanno ancora scannando per l’eredità

La faida familiare della più importante dinastia delle patatine McCain è ancora in atto: una battaglia legale tra i figli del fondatore che vale di miliardi di dollari, e si protrae dagli anni 90.

Gli eredi dell’impero globale delle patatine si stanno ancora scannando per l’eredità

Se vi è mai capitato di mangiare patatine fritte in un fast food o di comprare una torta surgelata al supermercato, è molto probabile che abbiate contribuito alla fortuna della famiglia McCain: questa dinastia canadese gestisce un impero globale che produce una patatina su quattro consumate nel mondo, con vendite annuali che toccano i 16 miliardi di dollari.

Ma certe fortune, si sa, spesso scatenano tensioni che i rapporti familiari tendono poi ad esasperare, ed è esattamente quello che sta succedendo tra gli eredi di questo colosso delle patatine, ormai teatro di una faida familiare che sembra uscita da una serie televisiva.

La guerra dei McCain

mccain patatine

Tutto è iniziato quando Eleanor McCain, figlia del co-fondatore Wallace, ha deciso di voler incassare la sua quota della società, valutata potenzialmente oltre un miliardo di dollari: Eleanor ha 56 anni, vive a Toronto ed è una musicista che non ha mai lavorato nell’azienda di famiglia. Il suo portavoce, Wojtek Dabrowski, ha spiegato chiaramente le sue intenzioni: “Eleanor McCain sta cercando di uscire dalla sua quota nella società co-fondata da suo padre per concentrarsi sulla filantropia e per scopi di diversificazione del portafoglio e pianificazione successoria”.

Una mossa apparentemente innocente, ma che ha riaperto vecchie ferite che risalgono agli anni ’90. All’epoca, i due fratelli fondatori, Wallace e Harrison, si scontrarono duramente su chi dovesse guidare l’azienda: Wallace voleva che suo figlio Michael prendesse il comando, mentre Harrison preferiva un manager esterno. La battaglia legale fu brutale e si concluse con la vittoria di Harrison; Wallace e Michael lasciarono la società per acquisire la Maple Leaf Foods, e oggi, i discendenti di Harrison sembrano ancora nutrire risentimento.

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Eleanor sostiene comunque di voler risolvere tutto amichevolmente: “La signora McCain si è costantemente impegnata in modo costruttivo, in buona fede, e vorrebbe concludere la questione in modo equo, tempestivo e riservato”, è la sua posizione ufficiale, espressa in un comunicato, ma, gli altri membri della famiglia non sembrano pronti a staccare un assegno così alto così facilmente.

Andy Lloyd, portavoce della holding di famiglia, ha risposto che McCain Foods “si impegna a trattare tutti gli azionisti in modo equo, compreso qualsiasi azionista che cerchi un’uscita, con l’obiettivo di bilanciare gli interessi di tutte le parti interessate e gli interessi a lungo termine della società”.

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Il problema principale è come liquidare una somma così ingente senza danneggiare l’operatività dell’azienda: per gestire queste situazioni, la famiglia utilizza una struttura a due livelli che separa la gestione delle patatine dagli affari privati della dinastia. Scott McCain, fratello di Eleanor, descrisse bene questo concetto in un’intervista: “L’attività della nostra famiglia sono le patate, gli antipasti e l’autotrasporto; l’attività della famiglia è il family office”.

In pratica, esiste un consiglio operativo che manda avanti le fabbriche e un consiglio della holding, scherzosamente chiamato “baby board”, dove siedono i figli dei fondatori per discutere dei loro interessi. Mentre gli avvocati cercano un accordo, Eleanor continua a dedicarsi ai suoi progetti artistici e filantropici, come la costruzione di un museo e di una galleria d’arte a Peggy’s Cove: resta da vedere se questa nuova generazione riuscirà a chiudere i conti con il passato senza scatenare un’altra guerra pubblica in tribunale.