Glifosato al bando dagli scaffali di Coop

Glifosato al bando dagli scaffali di Coop

Dagli scaffali Coop scomparirà la frutta e verdura con glifosato. La Coop, infatti, ha deciso di mettere al bando quattro erbicidi: glifosato, bentazone, terbutilazina e S-metolachlor. Nell’arco di tre anni, queste molecole saranno del tutto eliminate dalle filiere dell’ortofrutta Coop. Il primo prodotto a essere libero da questi erbicidi saranno le ciliegie. Successivamente toccherà a meloni, uva da tavola, clementine e altri 11 prodotti entro il 2019. Questo progetto ambientalista è stato presentato a Rimini durante l’incontro dal titolo “Coop: coltiviamo il futuro”. Domenico Brisigotti, direttore commerciale food, ricordando l’impegno di attivisti come Greta Thunberg, ha affermato che le tematiche relative al rispetto ambientale sono ora al centro dell’attenzione.

Brisigotti ha poi ricordato a tutti che, essendo la Coop un sistema di imprese cooperative esclusivamente italiane, ha bisogno che il Paese funzioni per poter andare avanti, in quanto per l’azienda non è possibile chiudere supermercati in Italia e riaprirli all’estero perché non è una multinazionale. Non sono poi mancate le frecciatine verso Lidl Italia: per rendere l’agricoltura italiana più competitiva la Coop ha scelto di dedicarsi alla tutela dell’ambiente in quanto ritiene che non è sponsorizzando la nazionale di calcio che si aiuta l’agricoltura nostrana.

La Coop sottolinea poi la differenza con i discount, in quanto cerca con atti concreti di sostenere l’innovazione tecnologica e salvaguardare l’ambiente. Come? Vendendo frutta e ortaggi sfusi, limitando al minimo i prodotti confezionati, riducendo gli imballaggi, usando vaschette con minimo 80% di Pet riciclato e prendendo impegni per diminuire la plastica e aumentare il riciclato.

Emblematiche anche le parole del presidente Marco Pedroni, il quale ha sostenuto che la Coop agisca in base al principio di precauzione. Seguendo questa filosofia, ecco che i prodotti Coop hanno detto addio agli Ogm, all’olio di palma (che sarà poi vero che l’olio di palma è così dannoso o è solo l’ennesima moda del moment?) e all’uso di antibiotici negli allevamenti, con lo scopo sì di tutelare l’ambiente, ma anche con quello di accontentare i consumatori.