Grano, l’India valuta di estendere il divieto di esportazione

L'India potrebbe decidere di estendere ancora il blocco alle esportazioni di grano per rimpinzare le scorte nazionali.

Grano, l’India valuta di estendere il divieto di esportazione

Qualche mese fa le previsioni di un raccolto eccezionale fecero soffiare un vento di caldo ottimismo sui mercati alimentari internazionali: le voci volevano che l‘India, uno dei principali produttori di grano al mondo, potesse finalmente riaprire i rubinetti dell’export dopo averli improvvisamente chiusi ad appena un paio di mesi dall’inizio della guerra tra Ucraina e Russia. All’epoca la notizia del blocco alle esportazioni di grano fece il giro del mondo portandosi dietro una cupa aura di preoccupazione: in molti guardavano a Nuova Delhi come candidato ideale a coprire il vuoto lasciato da Kiev… Solo per poi rimanere delusi.

Il problema delle scorte

grano

Dicevamo, le previsioni di qualche mese fa: le autorità governative indiane annunciarono di prevedere di potere mettere a segno un “raccolto eccezionale” nell’anno a venire, con un tale incremento di produzione che avrebbe potuto smuovere anche le più caute strategie commerciali. L’ottimismo, tuttavia, ha le gambe corte: le stesse fonti governative hanno infatti recentemente dichiarato che il governo starebbe valutando la possibilità di estendere ancora il divieto di esportazione nel tentativo di ricostituire le riserve statali e abbassare i prezzi interni.

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Il divieto dovrebbe di fatto essere rivisto ad aprile, con gli alti funzionari dei ministeri dell’alimentazione, dell’agricoltura e del commercio che dovrebbero prendere una decisione entro la fine di marzo; ma al momento la bilancia sembra prendere inesorabilmente verso un rinnovo. L’eventuale sblocco, hanno confidato le stesse fonti ai microfoni di Reuters, potrebbe arrivare intorno alla metà del 2024.

“L’idea è quella di garantire un aumento delle scorte” ha dichiarato a tal proposito una fonte governativa che ha preferito rimanere anonima. “Non vogliamo che si ripeta una situazione come quella dello scorso anno”. Prezzi e scorte – questi i nodi della matassa, a onore del vero. Rapporti datati metà dicembre 2022 raccontano di magazzini statali al minimo degli ultimi sei anni con conseguente vertiginoso aumento dei prezzi, con il governo che è impossibilitato a liberare le scorte nazionali per abbassarli in quanto, come accennato, tali scorte sono a un livello troppo basso.

I prezzi domestici del grano hanno di fatto toccato il massimo storico di 32500 rupie a tonnellata (equivalenti a 366,77 euro) durante lo scorso mese, gennaio 2023; che di fatto è ben superiore al prezzo al quale il governo acquisterà il grano dagli agricoltori locali durante l’anno in corso – appena 21250 rupie (o 239,81 euro) a tonnellata. Insomma, la situazione è ancora delicata: tutti gli indizi puntano verso un rinnovo del blocco delle esportazioni.