Guida Michelin Italia 2024: i nuovi ristoranti stellati italiani

I nuovi ristoranti stellati italiani del 2024: a quali fine dining la Guida Michelin, appena presentata, ha assegnato il Macaron per l'anno venturo

Guida Michelin Italia 2024: i nuovi ristoranti stellati italiani

Ci siamo, l’evento gastronomico che quasi tutto il settore attende trepidante per tutto l’anno è arrivato (il quasi è riferito a quella fetta di ristorazione che non vuole avere niente a che fare con le stelle, ma che, sotto sotto, sono sicurissima che anche solo per curiosità malcelata siano comunque lì a guardare la diretta): siete tutti pronti per la nuova Guida Michelin Italia 2024?

Le domande sono sempre le stesse, anno dopo anno: quanti nuovi ristoranti stellati ci saranno questa volta? Quante nuove stelle verranno date? Ci saranno nuovi ristoranti tristellati? Dopo la terza stella di Antonino Cannavacciuolo dell’anno scorso, qualche piccola novità è arrivata anche in cima alla vetta, con due “nuovi” tre stelle (le virgolette sono d’obbiligo, considerato che Norbert Niederkofler è un veterano delle tre stelle, anche se non era scontata la sua riconferma al nuovo Atelier Moessmer). L’Italia porta a casa anche cinque new entry nella categoria dei due Stelle, e questo non è male.

Ma è – come è ovvio che sia – la categoria dei mono-stella quella più fitta di nomi: quest’anno ci sono stati 26 nuovi ristoranti stellati. Tra questi, sono da notare l’assegnazione della Stella al Bluh Furore, ristorante in Costiera Amalfitana, affidata ad Enrico Bartolini che ne ha definito la linea gastronomica, interpretata dallo chef Vincenzo Russo, classe 1995 che ha lavorato nella cucina di Antonino Cannavaciuolo. Da segnalare ancora, l’assegnazione di tre nuove Stelle Michelin a ristoranti guidati da chef donna: Casa Mazzucchelli (Aurora Mazzucchelli) che riconquista la Stella Michelin, Ada (Ada Stifani) a Perugia e Wood (Amanda Eriksson) alle pendici del monte Cervino. Tra le trentatré novità, sono undici gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni (4 dei quali con età uguale o under 30). Tra i giovani chef Fabrizio Mellino (33) neo-tre stelle del ristorante Quattro passi e Maicol Izzo (31), nuovo due stelle e premio speciale Young Chef by Lavazza. Il conto finale porta a 395 il totale dei ristoranti stellati d’Italia. Al traguardo dei 400 manca praticamente una manciata di locali.

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Partiamo ora per scoprire le nuove stelle Michelin (se preferite le stelle Verdi, le trovate qui), presentate da Federica Fontana dal Teatro di Brescia (dopo i consueti saluti e ringraziamento di rito agli sponsor, al territorio, agli organizzatori, senza dimenticare il videocollegamento con Gwendal Poullennec, il direttore internazionale della Guida Michelin):

Ada Ristorante

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via del Bovaro 2, Perugia

Ada di Ada Stifani è un ristorante sito proprio nel centro storico, un locale nuovo e contemporaneo dove la chef propone una cucina che ricorda la terra in cui sorge. Due i menu fra cui scegliere, quello degustazione e quello alla carta. Da segnalare l’anguilla alla brace nel suo tegamaccio.

Alici di Crescenzo Scotti, Amalfi, SA

alici

via Giovanni Augustariccio 33, Amalfi

Alici di Crescenzo Scotti si trova all’interno dell’albergo Borgo Santandrea. Oltre che nella sala interna, le cene si svolgono anche sulla terrazza che affaccia direttamente sulla Costiera Amalfitana. Un piatto consigliato sono i totani e patate alla praianese.

Orma Roma

orma roma

via Boncompagni 31, Roma

Roy Caceres ci conduce nel suo ristorante, l’Orma Roma, dove la cucina è un connubio fra prodotti laziali e ingredienti della Colombia, sua terra natia. Senza dimenticare, però, ispirazioni prese da tutta l’Italia. Il che fa nascere piatti come la pecora abruzzese aromatizzata con la n’nduja e servita con il radicchio di Castelfranco. Anche la cantina è assai ricca. E ogni tanto lo chef farà anche una capatina in sala.

Vignamare

vignamare

strada Castello, 20 – Colla Micheri, Andora

Spostiamoci ora ad Andora perché qui troviamo Vignamare di Giorgio Servetto. Anche qui su una terrazza panoramica si possono gustare i piatti dello chef, spesso declinati in chiave vegetale. Questo anche perché gli ingredienti provengono dall’orto e dagli allevamenti dell’azienda agricola di cui il ristorante fa parte (anche i vini serviti sono di produzione propria). Qui troverete tre menu degustazioni dedicati alla cucina ligure.

Horto

horto

via San Protaso 5, Milano

Andiamo a Milano perché qui Norbert Niederkofler ha lasciato nelle mani di Alberto Toè il ristorante Horto, tutto dedicato alla ostenibilità. Due i menu degustazione dove gli ingredienti sono tutti del territorio, da gustare in terrazza con vista sul Duomo e sul Castello Sforzesco. E al fine dining si accompagna anche una lunga lista di cocktail e la possibilità di partecipare a pranzi più casual.

La Coldana

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Cascina Coldana, via del Costino, Lodi

Prima stella anche per il ristorante La Coldana di Lodi dello chef romano Alessandro Proietti Refrigeri. In questa cascina del Settecento potrete trovare alcuni piatti assai particolari, come le rape, radici e vegetali, con più di trenta varietà accompagnata da kombucha di malva. Inoltre avrete a disposizione tre menu degustazioni, in uno dei quali dovrete fidarvi dell’estro e delle scelte giornaliere dello chef.

Osmosi

osmosi

via Umbria 65, Montepulciano

Transitiamo per un attimo a Montepulciano e qui troviamo Osmosi di Mirko Marcelli, un ristorante che sorge all’interno della villa storica che ospita la Fattoria Svetoni. Il menu del nuovo ristorante stellato non dimentica la tradizione e il territorio, ma vuole viaggiare per la strada della creatività. Ed ecco che così nasce un piatto dove accanto alla carne di chianina trovano spazio gli gnocchi con la bagna cauda e i ricci di mare. E che dire dell’abbinata miso e piccione?

Nin

nin

via Zanardelli 5, Brenzone sul Garda

Ispiratosi ai suoi viaggi in lungo e in largo per il mondo, ecco che anche il ristorante Nin di Terry Giacomello di Brenzone sul Garda ottiene la sua prima stella Michelin. Nel suo menu si affiancano piatti classici e tecniche moderne, con un notevole input di creatività. Fra i piatti da segnalare c’è di sicuro il salmerino di lago con gazpacho di avocado, succo di oliva e olio alle bucce di mandarino bruciato.

Bluh Furore

bluh furore

via Dell’Amore 2, Furore

All’interno dell’albergo Grand Hotel Furore, ex Furore Inn, ecco che troviamo il ristorante Bluh Furore di Vincenzo Russo, con la sua proposta di piatti moderni e con ingredienti campani nella maggior parte dei casi. Non manca un menu degustazione vegetariano e alcuni cavalli di battaglia di Enrico Bartolini.

Casa Mazzucchelli

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via Porrettana 291, Sasso Marconi

Spostiamoci a Sasso Marconi perché qui troviamo la proposta di fine dining di Casa Mazzucchelli di Aurora Mazzucchelli. Punto di forza del ristorante, nuova stella Michelin, è la panificazione, con pane fresco sempre appena sfornato. Due i menu presenti, Attimi di cucina e Momento contemporaneo, per una cucina dal sapore tradizionale. Da segnalare la pancia di cinghiale con babà al vino rosso e maionese alla salvia.

Contrada Bricconi

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via Bricconi 3, Oltressenda Alta

A Oltressenda Alta, invece, troviamo la proposta gastronomica di Contrada Bricconi di Michele Lazzarini. Qui la proposta culinaria si base sulle tradizioni locali usando prodotti del posto e tutelando la qualità e il benessere animale. Gli avventori sono avvisati: qui li attende un lungo, lunghissimo menu degustazione.

Sui Generis

sui generis

via Roma 35, Saronno

A Saronno trovate anche il Sui Generis di Alfio Nicolosi. Lo chef propone due menu degustazione, basati sia sulla tradizione culinaria italiana che su quella internazionale, con influenze anche asiatiche e sudamericane. E non mancano grigliate e street food.

Votavota

votavota

lungomare Andrea Doria 48, Marina di Ragusa

A Marina di Ragusa troverete anche il Votavota di Giuseppe Causarano e Antonio Colombo, con tanto di cucina a vista. Le vetrate del locale affacciano direttamente sul mare e, ovviamente, il pesce la fa da padrone nel menu. Da segnalare lo spaghetto affumicato con burro e alici. Inoltre un sommelier potrà consigliarvi per quanto riguarda il vino.

La Magnolia

la magnolia

viale Morin 46, Forte dei Marmi

Andando a Forte dei Marmi, qui è il ristorante La Mangolia di Marco Bernardo ad essersi aggiudicato la sua prima stella Michelin. Il locale sorge all’interno dell’albergo Lord Byron e offre una cucina sofisticata con presentazioni d’effetto. In menu troverete sia piatti di carne che di pesce, frutto della tradizione locale, ma anche dell’internazionalità. E non mancano riferimenti alla Campania, la terra d’origine dello chef.

Saporium Firenze

saporium

lungarno Benvenuto Cellini 63r, Firenze

Ovviamente nel capoluogo toscano troverete Saporium Firenze di Ariel Hagen. In un locale dai soffitti a volta, ecco che lo chef propone un menu con interpretazioni assai personali, usando materie prime di stagione e fermentati dell’azienda agricola Borgo Santo Pietro di Chiusdino, di cui fa parte il ristorante. Anche la cantina è assai ricca di etichette di pregio.

Elementi

elementi

via del Colle 38, località Brufa, Torgiano

Se passate da Torgiano, qui troverete Elementi di Andrea Impero, ristorante gourmet che sorge all’interno dell’albergo Borgobrufa. La sua cucina presenta elementi tipici della tradizione laziale mescolati con quelli della tradizione umbra. Ma visto che ha lavorato anche in Campania, ecco che troverete qualche influenza della zona. Un viaggio particolare, dove alcune portate sono elaborate in più piatti.

Vite

vite

viale della Repubblica 3, Lancenigo

A Lancenigo, invece, troverete Vite di Simone Selva. Il ristorante si trova all’interno del Treviso Arts District e propone una cucina tradizionale di recupero, ma rivisitata in chiave moderna. Due i menu degustazione fra cui scegliere: La Marca, di carne e Frut, di pesce. Inoltre su prenotazione è possibile ordinare il menu vegetale Green Pow. Ma per chi ama divertirsi, ecco che c’è anche il menu a sorpresa di 10 portate, I’m a pickle, Morty!, tutto dedicato a Rick and Morty.

Un piano nel cielo

piano nel cielo

via Capriglione 147, Praiano

Per arrivare al ristorante Un piano nel cielo dello chef Leopoldo Elefante a Praiano dovrete prendere un ascensore panoramico che vi porterà dall’albergo Casa Angelina al ristorante vero e proprio. Inutile dire che la cena sulla terrazza propone una vista panoramica sulla Costiera. La cucina è di tipo mediterraneo e si concentra soprattutto sul mare, ma non mancano piatti a base di carne. Da segnalare la scaloppa di pesce del Tirreno adagiata su una dadolata di patate e pomodorini arrosto conditi con zuppetta di vongole lupini.

Il Marin

il marin

Porto Antico, Edificio Millo, Genova

Trasferiamoci al Porto Antico di Genova perché qui troverete Il Marin dello chef Marco Visciola, fra l’altro proprio allo stesso piano dell’edificio dove si trova Eataly. Le pareti vetrate offrono una vista mozzagiato, mentre la cucina propone un divertente spaghetto Martini cocktail, shakerato direttamente in sala dallo chef.

Il Fagiano

fagiano

corso Zanardelli 190, Fasano del Garda

Se vi trovate a Fasano del Garda qui troverete il nuovo ristorante stellato Il Fagiano di Maurizio Bufi, con la sua cucina stagionale e territoriale. Ben quattro i menu degustazione che vi attendono: Frammenti (i piatti iconici dello chef), Sensazioni (per chi vuole un menu più creativo), Equinozio d’autunno (quello stagionale) e Dalla terra (il menu vegetariano). Anche qui non manca la terrazza per pranzare con vista durante la bella stagione, mentre una sala con soffitto a cassettoni vi attende d’inverno. Da segnalare il fusillone, seppia a carpaccio e vellutata di topinambur.

Crocifisso

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via Principe Umberto 46, Noto

A Noto troverete il ristorante Crocifisso di Marco Baglieri, proprio nella parte alta del centro storico. In una sala moderna, lo chef propone una cucina elaborata. Il piatto da segnalare è la ricciola in crosta di pane e polvere di peperoni accompagnata da ben due salse, una alle mandorle e una alle cozze, con anche la misticanza.

Cortile Spirito Santo

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via Salomone 21, Ortigia, Siracusa

Andiamo a Siracusa: all’interno del Palazzo Salomone Luxury Suites troverete il ristorante Cortile Spirito Santo di Giuseppe Torrisi. Qui trova spazio una cucina creativa e siciliana, elaborata, con piatti dal sapore intenso. Da provare il pescato del giorno servito con condimenti di stagione e un coulis di pomodori gialli di Scicli. Non mancano poi etichette di produzioni locali.

Il Visibilio

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SP 9 di Pievasciata 32, Castelnuovo Berardenga

A Castelnuovo Berardenga, invece, potrete gustare la cucina de Il Visibilio di Daniele Canella. Il ristorante sorge all’interno dell’albergo The Club House. Il menu è stato studiato dallo chef Canella insieme alla consulenza dello chef bistellato Iannotti del Kresios di Telese Terme. Il frutto di tale collaborazione è un unico menu degustazione alla cieca, con piatti a sorpresa dove si alternano ingredienti di mare e di terra, con ampio spazio alle verdure.

Dolomieu

via Castelletto Inferiore 10, Madonna di Campiglio

Dolomieu è un piccolo ristorante a Madonna di Campiglio che sorge all’interno dell’hotel DV Chalet. Lo chef Fiorenzo Perremuto propone un menu degustazione che interpreta in maniera contemporanea il classico concetto dell’albergo di montagna. Potrete optare anche per un menu alla carta, comprensivo di ravioli di cagliata di capra, gamberi di Sicilia crudi e tartufo nero, con un brodo delicato di gallina.

Une

une

via Fiorenzuola 37, Capodacqua

A Capodacqua, una frazione di Foligno, trovate il ristorante Une di Giulio Gigli, proprio all’interno di un ex mulino del Seicento. In questo contesto storico trova spazio una cucina che, partendo da ingredienti locali, è stata forgiata anche da esperienze all’estero. Il tutto per creare piatti elaborati e personalizzati con qualche tocco esotico. I commensali potranno scegliere fra due menu degustazione.

Wood

wood

via Guido Rey 26, Breuil Cervinia

Concludiamo questo viaggio con il ristorante Wood di Amanda Eriksson a Breuil Cervinia. La cucina di questa chef originaria della Lapponia è un mix fra le tradizioni scandinave, la cucina italiana e alcune influenze esotiche e orientali. Ricca anche la carta dei vini con annate rare (e in cui il Piemonte spadroneggia).

A proposito: qui trovate anche tutti i vincitori dei premi speciali, i nuovi ristoranti due stelle Michelin e tutti i ristoranti che hanno perso la stella. E anche i nuovi ristoranti tre stelle, of course.