Hamburger di leone e sushi di zebra, una startup produce carni coltivate un po’ insolite

La startup britannica Primeval Foods produce carne coltivata in laboratorio da cellule di animali esotici: leoni, zebre, tigri, giraffe.

Hamburger di leone e sushi di zebra, una startup produce carni coltivate un po’ insolite

Carni coltivate sì, ma non le solite: la startup britannica Primeval Foods punta a stupire con le bistecche di tigre, gli hamburger di leone, il sushi di zebra. L’azienda ha annunciato eventi di degustazione a Londra e a New York nei prossimi mesi. “Vediamo questa come la terza rivoluzione, dopo la scoperta del fuoco e la rivoluzione neolitica”, si legge sul loro sito. Primeval Foods avrà come clienti principali i ristoranti stellati e di fine dining, in attesa che le legislazioni cambino e si possa vendere al dettaglio in negozi e supermercati.

Quello delle carni coltivate  – cellule prelevate da animali veri, che però non vengono uccisi né soffrono, e riproduzione in laboratorio – è uno dei business del futuro, in un mondo alla ricerca di proteine alternative dalle fonti più disparate. La lab-grown meat è sicuramente più indietro rispetto alla plant-based: oggi in tutto il mondo si più mangiare carne in provetta solo a Singapore; ma prima o poi le cose cambieranno. Quello che c’è da chiedersi piuttosto è: come mai questi animali esotici? Di solito si cerca di riprodurre carne di mucca o maiale, o di pollo o al limite di pesci, ma insomma si tenta di imitare e raggiungere gusti ai quali siamo già abituati.

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La strada che Primeval Foods ha intrapreso è un’altra, opposta: rivolgersi a carni poco diffuse anche nella loro versione non cruelty-free. Quante persone al mondo mangiano abitualmente bistecca di leone, anche in Africa? Ma questo è proprio il motivo che spinge la startup britannica, oltre alla voglia di distinguersi, s’immagina: “Il motivo per cui oggi consumiamo specie tradizionali come manzo e pollo non è che sono le più gustose, salutari o nutrienti”, dice a Food Navigator Yilmaz Bora, managing partner dell’azienda. “È perché sono quelle più facili da addomesticare. Poiché la carne coltivata ci ha permesso di andare oltre le specie domestiche, ora possiamo esplorare le opzioni più gustose, più sane e più nutrienti. E in base ai dati demografici e alle preferenze di gusto, vedremo nuovi cibi e piatti caratteristici di ogni cucina/paese; ad esempio, la carne di giraffa potrebbe essere il nuovo fiore all’occhiello della gastronomia italiana, o la tigre del Bengala potrebbe essere il nuovo ingrediente caratteristico della cucina cinese”.