I nuovi ristoranti che entrano in Guida Michelin, a un mese dalla premiazione

La Guida Michelin Italia continua ad arricchirsi: l'aggiornamento di settembre porta con sé 24 nuovi ristoranti.

I nuovi ristoranti che entrano in Guida Michelin, a un mese dalla premiazione

L’appuntamento con la Rossa è ormai alle porte – 14 novembre, ci permettiamo di ricordarvi -, ma come è ormai consuetudine questo non ci vieta di stuzzicare un poco l’appetito dando un’occhiata ai ristoranti aggiunti alla Guida Michelin Italia nel mese di ottobre. Niente Stelle, beninteso; così come niente Stelle Verdi o Bib Gourmand: come i nostri lettori più attenti già sapranno, la Guida ha preso ad ampliarsi e ad arricchirsi su base mensile coinvolgendo quei locali che, durante il lungo pellegrinaggio degli ispettori da un capo all’altro dello Stivale, finiscono inevitabilmente per catturare la loro attenzione.

Ottobre porta ben venticinque new entry alla Guida Michelin Italia, naturalmente indicate tanto sul sito web della Rossa quanto sull’app (disponibile per iOS e Android), dove sono evidenziate con la scritta “Novità” per un’immediata identificazione. Ma bando alle ciance, e diamo un’occhiata ai venticinque nuovi locali segnalati dagli ispettori.

Guida Michelin Italia: un’occhiata ai nuovi ristoranti di ottobre

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85 bistrot – Sesto San Giovanni MI
“Il ristorante che tutti vorrebbero sotto casa”, scrivono gli ispettori della Guida Michelin. Di impronta semplice ma moderna, come si addice alle nuove trattorie, vanta piatti che raccontano molto della tradizione locale e non solo. L’immancabile cotoletta qui viene servita solo spessa per assaporare al meglio la carne delicata del vitello.

Acqua – Olgiate Olona VA
Situato a un passo dallo storico Ma.Ri.Na, Acqua vede come protagonista assoluta della sua proposta la materia prima, coccolata e preparata con grande attenzione: pesci, crostacei e molluschi sono di gran qualità e vengono impiegati in preparazioni talvolta più semplici e tradizionali, talaltra più complesse e creative.

Autem – Milano MI
Un concetto apparentemente semplice – ” il miglior prodotto reperibile entra in tempo reale nel menu, senza compromessi sulla qualità e con una forte attenzione alla sostenibilità dei fornitori” – che si traduce in una carta scritta a mano, volutamente mutevole, che viene decisa la mattina e a volte è già diversa la sera stessa. Il consiglio degli ispettori? La seppia scottata con gamberi rosa crudi e salsa alla mugnaia.

Azotea – Torino TO
L’impronta sudamericana è evidente tanto nella cura estetica del ristorante, con piante rampicanti che si aggrappano alle pareti verdoline; quanto nella cucina nikkei che mette al centro il Perù, terra di origine dello chef. Caratteristico della proposta del locale è il sip pairing, l’abbinamento con piccoli sorsi (sip) di cocktail a base di ingredienti nikkei a piatti come i tacos di ombrina in vasocottura, il calamaro crudo e l’americano allo yuzu.

Buca 18 – San Clemente RN
Le redini del ristorante sono affidate a tre giovani fratelli e alla loro mamma, che hanno trovato la propria strada in una cucina fragrante, accattivante e generosa, declinata in una piccola carta e in tre menù degustazione di terra, mare e vegetariano.

Camiano Piccolo – Montefalco PG
L’agriturismo Camiano Piccolo si trova su una collina che domina la campagna umbra, a 10 minuti d’auto da Montefalco. La cucina dei chef Giuseppe Fabrizi propone il meglio del territorio:  verdure coltivate nell’orto di proprietà, oli e vini locali, carni prelibate. In stagione si segnala anche la presenza del tartufo nero.

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Campocori – Roma RM
La visione di chef Alessandro Pierpaoli è quella di un fine dining elegante, contemporaneo e cosmopolita; che si traduce in una scelta à la carte o nei tre menu a sorpresa – Natura (4 portate), Emozioni (5 portate) o Viaggio (7 portate).

Casa del Nonno 13 – Mercato San Severino SA
Un grande omaggio alla Campania che propone una cucina fortemente legata alla tradizione del territorio, declinata in una carta invitante con alcuni temi cari, dai salumi alle verdure passando per le paste, il pomodoro San Marzano, la preponderanza data alla carne, le cotture alla brace.

Casa Fantini – Pella NO
Situata sulle sponde del lago d’Orta, si tratta di un inserto moderno e molto accogliente ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio edificio. Il pranzo presenta un’offerta più leggera, ma l’offerta è incentrata su piatti della tradizione interpretati con gusto attuale e presentazioni contemporanee.

Delicato – Contigliano RI
Delicato è incastonato in un pittoresco borgo medievale appollaiato su di una collina, con sale essenziali dalle mura in pietra e la possibilità di mangiare all’aperto, ai piedi della chiesa. La chef Carlotta Delicato punta ad interpretare al meglio i prodotti del territorio, senza inutili fronzoli o complicazioni, per mettere al centro del piatto i sapori degli ingredienti.

Elementi – Torgiano PG
Ristorante gourmet del raffinato albergo Borgobrufa, Elementi porta l’impronta di Andrea Impero, che nella sua cucina propone influenze di piatti e tradizioni laziali insieme a contributi umbri, sua regione d’adozione, passando per le esperienze lavorative campane. Il risultato? “Una cucina straordinaria, carica di sapori, elaborata, con alcune portate che vengono elaborate in più piatti. Un viaggio gastronomico di primo livello”, dicono gli ispettori della Guida Michelin.

Essentia – Castrocaro Terme FC
Tradizione locale rivista attraverso le lenti di una rimarchevole abilità tecnica – questo il marchio di fabbrica di Andrea Giacchini, giovane cuoco di grande interesse, bravo nel valorizzare e mettersi al servizio dei prodotti e dei sapori del posto.

Feria – Treviso TV
Piatti gustosi, colorati e a volte cerebrali, per una cucina di forte radice indonesiana visti i trascorsi privati e professionali di chef Marco Feltrin. Nel menu due percorsi degustazione oppure la carta, per assaporate pietanze ricche di gusto e aromaticità.

Futura – Chieti CH
Situato nel cuore del centro storico, sulla monumentale piazza San Giustino, Futura racconta tanto il passato quanto il contemporaneo, con una cucina – in prevalenza di carne – che presenta interessanti risvolti tecnici e creativi.

Hostaria di Bricai – Varallo VC
All’interno dei giardini a lato della funicolare per il Sacro Monte, una bellissima dimora campestre sovrasta tutto il paese. In un contesto di grande relax, Giorgio De Fabiani propone piatti della tradizione locale. Il consiglio degli ispettori? La coscia di coniglio in porchetta con purè di montagna.

Hosteria La Cave Cantù – Casteggio PV
Si tratta di un locale dal tono moderno con sale e cantina conviviale ma che vanta anche spazi all’aperto, con una cucina dai tratti esotici che si esprime in piatti colorati, generosi, gustosi, ben curati anche nelle presentazioni.

Innocenti Evasioni – Milano MI
Colpisce subito nel segno la nuova location di chef Tommaso Arrigoni: come già vi raccontammo, la cucina è stata progettata per svilupparsi in tre menu degustazione, con la possibilità di comporre una propria carta. A colpire l’attenzione degli ispettori della Guida Michelin è stato anche e soprattutto il menu delle Mezze, che consente di assaggiare più portate in porzioni ridotte.

Kohaku – Roma RM
Ovunque si respira l’ispirazione del Sol Levante: dalle musiche all’eleganza fino a passare – naturalmente – per la cucina Kaiseki, basata sulla stagionalità e sul rispetto dell’ingrediente nella sua purezza. Gli ispettori segnalano soprattutto l’anatra cotta al forno e avvolta in foglie di houba, la magnolia giapponese a foglie grandi.

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La Posta – Cavour TO
Nobiltà sabauda in pieno effetto: La Posta ha ambienti classici con soffitti in legno che si rifanno agli inizi del secolo scorso e una ricca esposizione di foto e documenti che raccontano la storia del locale. Nella proposta culinaria di stampo tradizionale spiccano le buone paste fatte a mano, il carrello dei bolliti e il coniglio stufato, servito con un abbondante accompagnamento di peperoni di Carmagnola.

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Ling’s Ravioleria Migrante – Bologna BO
La proposta, come suggerisce il nome del locale,  parte dai ravioli cinesi per allargarsi poi a una cucina “migrante”; e cioè, per citare le stesse parole dei proprietari, “che trae ispirazione da varie cucine del mondo, sicuramente quella asiatica, il Mediterraneo, la Francia, l’Italia con al cuore l’Emilia Romagna”. Un esempio? Coppa di Mora romagnola Peking style oppure gamberi rosa dell’Adriatico marinati nel mirin e salsa di soia.

Locanda Pincelli – Selva Malvezzi BO
La proposta culinaria si allontana dalle corde della tradizione locale per azzardare piatti mai cervellotici ma creativi, sempre generosi e attenti anche a ciò che vedono gli occhi. Il consiglio degli ispettori, in questo caso, cade sulle mezze maniche con cipolla bianca stufata, burro acido e limone bruciato, così come la coscia di faraona rosolata alla paprika, il suo fondo e maionese al rafano.

Menabò Vino e Cucina – Roma RM
Intrigante bistrot incastonato nel cuore del quartiere Prenestino-Centocelle, la carta si distingue per un giusto equilibrio tra carne, pesce e vegetali, e il rispetto maniacale per le stagioni e il meglio che offre il mercato. Il locale è molto gettonato, meglio prenotare.

Orma Roma – Roma RM
A tenere il timone in cucina c’è Roy Caceres, noto chef di origine colombiane e oramai decisamente adottato dalla Capitale, he propone un ben riuscito connubio di prodotti laziali e ingredienti della sua terra natia, ma con divagazioni lungo tutto lo Stivale. Un esempio? La pecora abruzzese aromatizzata con della ‘nduja e poi servita insieme a del radicchio di Castelfranco.

Osteria del Posto – Chiugiana-La Commenda PG
I piatti, elaborati con gusto e fantasia, sono ispirati al mercato e alle stagioni: aiutata dal servizio gentile e disponibile, la scelta degli ispettori è caduta sul Piccione di tutto un po’ accompagnato da un calice di rosso Gamay del Trasimeno Opra 2021.

Scatto – Torino TO
I Costardi Bros hanno portato uno spazio gourmet in uno dei salotti più importanti del capoluogo sabaudo – piazza San Carlo, per l’appunto. La proposta, spiegano gli ispettori, verte su due filoni contrapposti: da un lato la tradizione e dall’altro creazioni in cui confluiscono le esperienze internazionali dei membri della brigata, in una specie di fusion contemporaneo.

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