I ristoranti italiani all’estero sono molti di più di quelli francesi

I numeri parlano chiaro: nel mondo la ristorazione con cucina italiana è di gran lunga più capillare rispetto a quella francese o spagnola. Tokyo ne è un caso emblematico.

I ristoranti italiani all’estero sono molti di più di quelli francesi

Secondo gli ultimi dati è emerso un bel risultato per i ristoranti italiani all’estero: sono tantissimi, e ciò è indice del fatto che la cucina italiana conquista tutto il mondo. In più, nelle grandi metropoli, i ristoranti con cucina italiana superano per numero quelli francesi: fino a non molto tempo fa era la nouvelle cuisine a far più tendenza.

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A stabilirlo The European House – Ambrosetti che conferma un boom di ristoranti italiani, ben più numerosi all’estero rispetto a quelli francesi come anticipato e anche dei ristoranti a cucina spagnola.

A Tokyo si mangia italiano

Si è concluso a Bormio un approfondimento sul Made in Italy nel mondo – argomento spesso molto spinoso –  tenutosi in occasione de La Roadmap del futuro per il Food&Beverage, con a capo The European House – Ambrosetti. Sono state prese in esame grandi capitali in quasi tutti i continenti da est a ovest e i numeri parlano chiaro. Un esempio clamoroso è il Giappone: solo a Tokyo risultano ciquemila ristoranti italiani (mentre, quelli a cucina francese, li, sono solo duemila). Con tutte le eccezioni del caso, come quella di Kei Kobayashi ovvero uno chef stellato giapponese che ha aperto un ristorante francese con vista sul Monte Fuji.

 

Parla Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti: “la fame di Made In Italy e di prodotti italiani è dimostrata anche dalla presenza di locali tipici direttamente sul territorio estero dove l’Italia supera con grande distacco i due principali paesi competitor: Francia e Spagna – (d’altronde, aggiungiamo noi, la cucina italiana è candidata a Patrimonio Unesco!) –Vi sono alcuni elementi che limitano la presenza internazionale dell’alimentare italiano, su tutti la frammentazione di un settore composto per l’85% da piccole imprese con quindi un’inferiore propensione all’investimento“.

I numeri nel mondo

L’esempio di Tokyo è già molto esplicativo ma possiamo fornirne altri su molte metropoli internazionali. Eccoli:

  • New York: quasi 1000 ristoranti italiani, l’11% della ristorazione nella città, e 232 i ristoranti francesi;
  • Melbourne: circa 320 ristoranti italiani contro poco più di 80 ristoranti francesi;
  • Rio De Janeiro: il rapporto qui è di 700 contro 100;
  • Buenos Aires: quasi 400 i ristoranti italiani e un’80ina quelli francesi;
  • Los Angeles: solo un centinaio di ristoranti francesi, quelli italiani sono quasi 600;
  • Hong Kong: i ristorante italiani sono quasi 600 e quelli francesi circa la metà;
  • Pechino: qui, i ristoranti italiani sono 253 ovvero il triplo di quelli francesi
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Il fenomeno dell’Italian sounding

Per Italian sounding, spiega De Molli, si intende una “evocazione di italianità su prodotti agroalimentari non italiani. Un fattore che pone pressione sulla competitività delle esportazioni Made in Italy autentiche“, e che rischia di minacciare non solo l’economia a casa nostra ma anche la validità dei prodotti italiani autentici all’estero. Potremmo stilare un elenco infinito dei prodotti italiani più imitati e taroccati, e uno di questi è il gorgonzola.

Fonte ilgiornale.it