Il prezzo dell’olio d’oliva è tornato a scendere

Il prezzo dell'olio extravergine di oliva fa finalmente registrare una flessione, dopo più di un anno di rincari.

Il prezzo dell’olio d’oliva è tornato a scendere

Nel corso degli ultimi anni l‘olio di oliva, e più in particolare il suo prezzo, è stato uno dei principali protagonisti della cronaca gastronomica. Una lunga corsa al rialzo generata da un periodo particolarmente siccitoso, che ha mutilato la produzione dei principali paesi produttori, e che nel suo percorso ci ha anche regalato episodi del gusto agrodolce come il fatto che, in Spagna, sia finito sotto chiave a causa dell’aumento dei furti.

Nel contesto italiano il prezzo dell’olio extravergine di oliva era arrivato a far registrare un aumento su base annua del 37%, secondo solo allo zucchero (anche se quest’ultimo, godendo di una frequenza d’acquisto evidentemente più bassa, era passato più sotto i radar), innescato anche e soprattutto dalla effettiva carenza di scorte. Ebbene, la corsa a cui abbiamo accennato in apertura di articolo sembra essersi finalmente raffreddata, e addirittura pare che sia cominciato il “giro di ritorno”: nel mese di aprile, stando a quanto lasciato trapelare dalle analisi della Borsa merci telematica italiana (BMTI) sui dati delle Camere di Commercio, il valore del prezzo ha finalmente messo a segno un calo rispetto al mese precedente. Un calo dell’1%, a dirla tutta.

Olio extravergine d’oliva, tra aumenti di prezzo e siccità

siccità

Ehi, non guardateci così: che vi aspettavate, un ritorno ai prezzi di cinque anni fa? Sforziamoci di vedere il bicchiere (di olio) mezzo pieno: solamente nel mese di settembre 2023 le previsioni di mercato indicavano che per almeno i prossimi due anni non avremmo visto alcuna contrazione dei prezzi – e ora eccoci qua, appena una manciata di mesi più tardi, con un mastodontico -1% a invertire la tendenza.

Sull’olio ha ragione Francesco Lollobrigida: deve costare di più (purché sia buono) Sull’olio ha ragione Francesco Lollobrigida: deve costare di più (purché sia buono)

Ci pare anche doveroso sottolineare che, numeri alla mano, i listini rimangono comunque superiori del 50% rispetto al 2023. Segni, questi, che non fanno altro che dimostrare l’effettiva gravità del morso lasciato dalla siccità degli ultimi due anni, in Spagna – primo produttore al mondo – quando in Italia. Numeri alla mano, si è stimato che nel contesto della campagna produttiva 2022-23 il Paese iberico abbia perso addirittura il 56% della sua produzione complessiva, arrivando poi a dare fondo a tutto il magazzino disponibile.

Badate bene – lo spettro della siccità, per quanto stemperato rispetto all’ultimo biennio, è ancora ben presente: sono recentissime, ad esempio, le notizie che vedono la Sicilia già stritolata da una situazione di allarme, con campi secchi e acqua razionata.

Ma torniamo a noi, e alle valutazioni sul prezzo dell‘olio extravergine di oliva: le analisi della BMTI hanno rilevato che già a febbraio 2024 si erano osservati i primi segnali di stabilità, con un aumento di appena lo 0,2% su base mensile. Il mese successivo, marzo, ha confermato quanto osservato a febbraio, e le prime settimane di aprile hanno infine portato alla prima flessione.

Tale andamento, spiega il rapporto BMTI, è dipeso dai cali che hanno interessato il mercato spagnolo dove, a causa della revisione al rialzo dei dati sulla produzione 2023/2024 e delle piogge cadute nelle settimane che hanno preceduto Pasqua, si è registrata una netta diminuzione dei prezzi, scesi di oltre 1 euro/kg.