Inflazione: la prima preoccupazione delle PMI del food è l’aumento dei costi, svela Glovo

Qual è la prima preoccupazione delle PMI italiane del food e retail? Semplice: la continua crescita del tasso di inflazione.

Inflazione: la prima preoccupazione delle PMI del food è l’aumento dei costi, svela Glovo

Cos’è che spaventa le PMI del food e del retail? Beh, l’aumento senza freno dei costi dell’energia e delle materie prime, tanto per cominciare. In una parola, l’inflazione. Si tratta di quanto emerso da una recente indagine condotta da Glovo in concomitanza con la società di ricerca IZI Spa, che ha preso in esame il grado di digitalizzazione delle cosiddette piccole e medie imprese che operano nel settore dell’alimentare analizzandone anche le maggiori sfide per il futuro prossimo. Come accennato, per il 49,2% delle aziende partecipanti al survey il grande problema è rappresentato dalle correnti inflazionistiche, seguite (per il 35,6%) dai numerosi ostacoli burocratici posti al settore. Non mancano, infine, la carenza di personale competente (27,7%), la difficoltà nel raggiungere nuovi clienti (18,8%) e la differenziazione dei prodotti per ottenere quote maggiori di mercato (18,5%).

Digitalizzazione e innovazione: che aspetto ha il futuro delle PMI?

rider glovo

Quello della forza lavoro, oltre evidentemente a essere un tasto dolente, rappresenta tuttavia anche un potenziale fiore all’occhiello: tra i fattori riconosciuti come fondamentali per mantenere una competitività elevata le PMI italiane hanno individuato soprattutto il capitale umano (73,6%); seguito da aspetti più tecnici come la capacità di comprendere la “lingua” del mercato (56,8%) e la comprensione delle esigenze della clientela (62,7%). Risposte che indicano una marcata esigenza di una comunicazione efficace e al paso coi tempi – un elemento che trova risonanza anche in ciò che gli imprenditori hanno indicato come potenziali punti di partenza per affrontare il futuro: un maggiore ascolto della clientela (46,9%) e l’acquisizione di una maggiore resilienza ai periodi di crisi (32,3%).

E la tecnologia, altro aspetto che tende ad andare a braccetto con con l’approccio al futuro? Beh, se buona parte delle PMI ha individuato soprattutto il cosiddetto “lavoro agile” (32%) come elemento imprescindibile per la crescita, appena il 20,5% degli imprenditori pensa che sia necessario digitalizzare maggiormente la propria azienda, ottimizzando magari i metodi di consegna (15,2%) o più semplicemente innovando i propri servizi (2,3%). Non mancano, naturalmente, i più pessimisti: il 25,4% delle aziende prese in esame ritiene che non ci sia nulla da fare per prepararsi alle sfide del futuro.

Dedichiamo infine qualche parola alla sostenibilità ambientale, un aspetto che di fatto domina sempre di più le scelte degli italiani al momento della spesa: analizzando i desideri dei consumatori le aziende hanno infatti intercettato questa spiccata esigenza di prodotti più amici dell’ambiente, e il 51,5% delle PMI partecipanti all’indagine di Glovo ha dichiarato di aspettarsi un ulteriore aumento della domanda di prodotti sostenibili.