Influenza aviaria, l’attuale stagione epidemica è la peggiore mai registrata in Europa

Secondo un recente rapporto sull'HPAI l'attuale stagione epidemica 2021-2022 dell'influenza aviaria è la peggiore mai registrata in Europa.

Influenza aviaria, l’attuale stagione epidemica è la peggiore mai registrata in Europa

Che gli ultimi mesi siano stati macchiati (tra le – tante – altre cose) dall’imperversare dell’influenza aviaria non è certo un segreto: la Francia ha sollevato solo di recente le restrizioni precedentemente imposte agli allevamenti di pollame di tutto il Paese (dopo una carneficina che portò ad abbattere 16 milioni di polli tra novembre e maggio); mentre nel Regno Unito il virus sta decimando le principali colonie di uccelli marini. Rendersi conto dell’effettiva mole dei contagi, tuttavia, non è facile – vuoi anche per la sfilza di altri avvenimenti che hanno preso a inseguirsi negli ultimi tempi: secondo l’ultimo rapporto redatto sull’HPAI, però, si tratta della più grande epidemia stagionale mai registrata in Europa.

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Si segnalano, in particolare, circa 5300 rilevamenti ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame, negli uccelli selvatici e in quelli in cattività in 36 Paesi UE/SEE e nel Regno Unito tra il 2021 e il 2022; con la persistenza del virus che di fatto indica che potrebbe essere diventato addirittura endemico in alcune popolazioni di uccelli selvatici. Si contano, inoltre, 46 milioni di volatili da allevamento abbattuti, con 168 focolai individuati in uccelli in cattività e 2 733 casi di HPAI in uccelli selvatici in 36 Paesi europei. L’attuale stagione epidemica, inoltre, è ancora in corso: il rapporto si basa infatti solamente sui dati registrati fino a giugno 2022.