Influenza aviaria, nuovi focolai in Nepal e Slovacchia

L'influenza aviaria continua a imperversare in tutto il mondo: il Nepal e la Slovacchia segnalano due nuovi focolai.

Influenza aviaria, nuovi focolai in Nepal e Slovacchia

Influenza aviaria all around the world, in tutto il mondo: non si ferma la stagione epidemica ormai opportunatamente etichettata dalla comunità scientifica come “la peggiore di sempre“, con nuovi focolai che continuano a essere segnalati in… Beh, un po’ dappertutto a essere onesti. Gli ultimi due Paesi ad aggiungersi alla lunga lista di positività segnalate sono la Slovacchia e il Nepal: nel primo caso, stando a quanto riportato dagli esperti dell’Organizzazione mondiale per la salute animale con sede a Parigi, si tratta di un focolaio situato in una fattoria nella parte occidentale del Paese, vicino alla città di Galanta; mentre nel secondo caso il “luogo del delitto” è un allevamento di pollame a una manciata di chilometri dalla capitale Kathmandu.

Un’occhiata ai numeri

allevamento polli

Il caso slovacco è naturalmente l’ennesimo individuato sul territorio del Vecchio Continente: nella vicina Repubblica Ceca, ad esempio, il virus ha già portato all’abbattimento di centinaia di migliaia di pennuti, con il focolaio più recente – risalente a un mesetto fa circa – che ha visto l’uccisione di ben 750 mila galline. A preoccupare le autorità sanitarie locali, oltre all’evidente mole del focolaio in questione, è il fatto che sia di fatto stato individuato in seguito all’entrata in in vigore del divieto agli allevamenti all’aperto su tutto il territorio nazionale – una misura profilattica che avrebbe dovuto contenere il sorgere di nuove positività.

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Ma torniamo alla Slovacchia: il focolaio, che come accennato è stato individuato vicino alla città di Galanta, ha ucciso un totale complessivo di 1.530 volatili da cortile su un gregge di 5.665. Il personale medico e veterinario locale è già entrato in azione, e nelle prossime ore procederà verosimilmente con le operazioni di abbattimento e perimetraggio in modo da monitorare nuovi casi.

Il caso individuato in Nepal, invece, ha colpito e successivamente ucciso 2.909 galline ovaiole su di un gregge di 7.500: stando a quanto riportato dalle stesse autorità sanitarie nepalesi, il personale veterinario ha già proceduto a macellare la totalità del gregge sopravvissuto al virus.

A preoccupare la comunità scientifica, nel frattempo, è la possibilità del cosiddetto salto di specie, o se preferite spillover; ossia l’avvenire di una mutazione che permetterebbe al virus di diventare facilmente trasmissibile all’interno della nostra specie. Il rischio di una potenziale pandemia, in questo senso, è dietro l’angolo – a maggior ragione del fatto che lo spillover è già avvenuto tra i visoni. Vero, i visoni non sono esseri umani, ma a differenza dei nostri amici pennuti sono mammiferi, e per questo ben più simili a noi di quanto potremmo pensare.

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