Jamie Oliver avrà come vicina di casa la più grande prigione della Gran Bretagna

Chissà quanto sarà stato felice Jamie Oliver di sapere che vicino a casa sua costruiranno la più grande prigione della Gran Bretagna!

Jamie Oliver avrà come vicina di casa la più grande prigione della Gran Bretagna

Immaginate la gioia e la felicità di Jamie Oliver e famiglia quando lo chef ha scoperto che vicino alla sua nuova e lussuosa mega villa sorgerà la più grande prigione della Gran Bretagna. Per la serie “i vicini che non ti aspetti”.

Jamie Oliver avrà come vicini di casa dei detenuti?

carcere

Se ricordate, Jamie Oliver ha costruito una mega villa da 6 milioni di sterline in una tenuta nell’Essex. Proprio qui lo chef ha appena ottenuto il permesso di costruire in un ex capannone ristrutturato uno studio televisivo da dove mandare in onda i suoi programmi di cucina.

Tutto molto bello, bucolico e idilliaco non fosse che a poca distanza da lui gli stanno per costruire quello che sarà il più grande carcere del Regno Unito. Anzi: i blocchi carcerari saranno due e sorgeranno sui terreni di una ex base aerea della RAF a Wethersfield, nell’Essex. Il carcere potrà ospiterà 3.430 detenuti.

Solo che la cosa non è piaciuta poi ai vicini più prossimi, cioè gli abitanti del villaggio di Finchingfield, quello dove vive proprio Jamie Oliver. Se il progetto andrà in porto, una prigione di categoria B e una di categoria C sorgeranno su un sito di 800 acri vicino a un’area turistica nota per i suoi panorami mozzafiato.

Parte che il Ministero della Giustizia abbia avviato una consultazione per valutare questo progetto, ma sta incontrando una ferma opposizione da parte di chi abita in zona. La zona è così ambita come meta turistica che le case del villaggio hanno un prezzo di vendita medio di 425mila sterline: è uno dei posti più cari dell’intero paese.

Jamie Oliver progetta nuove modifiche per la sua villa da 6 milioni di sterline Jamie Oliver progetta nuove modifiche per la sua villa da 6 milioni di sterline

Proprio qui, cinque anni fa, Jamie Oliver ha comprato una residenza storica enorme dove abita con la sua famiglia e dove realizza i video per i suoi programmi televisivi di cucina. Sin da quando ha comprato casa qui, lo chef ha dovuto fare i conti con diverse problematiche: prima era stata la volta del progetto per aumentare il numero di castori nell’area in modo da ridurre le inondazioni, poi ha dovuto chiedere l’approvazione per i suoi piani relativi allo sviluppo del nuovo complesso residenziale visto che i residenti temevano che potesse rovinare il loro paesino idilliaco.

Solo che nessuno poteva immaginare che qualcuno avrebbe pensato di costruire proprio qui un mega carcere. Al momento Jamie Oliver non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica in merito, ma si sa che la moglie Jools è amica di alcuni dei manifestanti. Qualcuno ipotizza che lo chef non voglia esporsi pubblicamente fra i detrattori di questo progetto in quanto lui stesso ha attivato un programma in cui impiega ex detenuti nei suoi ex ristoranti Fifteen a Londra e in Cornovaglia.

Alan MacKenzie, residente a capo dello Swap, il gruppo che sostiene la campagna Stop Wethersfield Airfield Prison, ha dichiarato che Jamie Oliver e la moglie Jools sono ormai molto conosciuti in zona. Qui c’è la sua casa di famiglia e lo si vede spesso in giro. MacKenzie ha continuato sostenendo che è indubbio il fatto che la costruzione di due mega prigioni sulla porta di casa avrà effetti anche sullo chef.

L’eventuale costruzione del carcere trasformerà la vita di tutti. Le strade dei dintorni sono tutte alquanto strette e ci sono punti dove i camion fanno difficoltà a passare. Se le carceri dovessero essere costruite, vorrà dire che il traffico della zona andrà in tilt sia durante la costruzione che quando saranno in funzione. Questo anche perché in zona mancano le infrastrutture necessarie a sostenere un progetto del genere.

Inoltre, sempre secondo MacKenzie, è possibile che la casa di Jamie Oliver finisca nel campo visivo delle prigioni: il sito dove dovrebbero essere costruite si trova su un altopiano, quindi lo chef dovrebbe poterle vedere ogni volta che si affaccia alla finestra. Inoltre intorno alle carceri ci saranno di sicuro luci e riflettori che di sicuro provocheranno un certo grado di inquinamento luminoso.

Ovviamente il Ministero della Giustizia ha provato ad addolcire la pillola sostenendo che la costruzione delle prigioni creerebbe 1.400 nuovi posti di lavoro, ma secondo MacKenzie l’unico motivo per cui il Ministero ha scelto questo posto è che è già suo il terreno, quindi può risparmiare sul costo d’acquisto.