La carne coltivata è in vendita per la prima volta nei supermercati di Singapore

In alcuni supermercati a Singapore è apparsa per la prima volta la carne coltivata: una confezione da 120 grammi dovrebbe costare poco meno di cinque euro.

La carne coltivata è in vendita per la prima volta nei supermercati di Singapore

Chiamatela, se volete, botta e risposta: mentre la Florida mette al bando la carne coltivata, criminalizzandola, e l’Italia si fa alfiere del “No” nel contesto europeo, ecco che a Singapore il pollo coltivato a marchio GOOD Meat approda per la prima volta negli scaffali dei supermercati.

La novità è frutto di una collaborazione tra la stessa GOOD Meat e i negozi a marchio Huber’s Butchery, e va di fatto a incastonarsi in una già notevole serie di notizie che vede Singapore occupare una posizione di avanguardia assoluta per quanto concerne il mondo della carne coltivata: il Paese asiatico è infatti stato il primo al mondo a consentire la vendita di carne coltivata nell’ormai lontano dicembre del 2020 (permesso, è bene notarlo, concesso in primis proprio a GOOD Meat) e in tempi più recenti ha anche cominciato a sviluppare il pesce coltivato.

Singapore e la vendita nei supermercati di carne coltivata

carne coltivata singapore

In altre parole si potrebbe dire che se c’è un tessuto sociale ed economico evidentemente pronto ad accogliere la possibilità di acquistare carne coltivata e di cucinarla nell’intimità della cucina d casa, allora quel tessuto appartiene certamente a Singapore. La varietà in questione, battezzata GOOD Meat 3, è stata realizzata seguendo una formulazione a basso costo composta di appena il 3% di pollo coltivato in una più ampia base di proteine vegetali.

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Ricetta, se così vogliamo definirla, che naturalmente è stata declinata anche e soprattutto secondo la necessità di contenere i costi associati alla produzione, uno degli scogli più noti e impegnativi a un approdo più generale della carne coltivata nel contesto della grande distribuzione. Stando a quanto lasciato trapelare una confezione da 120 grammi di GOOD Meat 3 avrà un prezzo di 7,20 dollari di Singapore, equivalenti a poco meno di cinque euro secondo gli attuali tassi di cambio.

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Tentare di tracciare un parallelo con quanto sta accadendo nel nostro caro e vecchio Stivale può essere amaro, ma anche e soprattutto necessario: d’altro canto, per quanto il paragone possa certamente essere visto come il ladro della felicità, è bene notare che sbirciare verso il cortile dei vicini possa essere utile per evidenziare differenze di direzione e di pensiero.

In altre parole, con questa mossa, Singapore ribadisce la propria posizione di assoluto pionierismo, e lo fa con netto distacco sui suoi cosiddetti “inseguitori”. L’impressione è che l’Italia, nel frattempo, si sia autosabotata in maniera reazionaria e miope uccidendo sul nascere la propria filiera della carne coltivata: una filiera di potenziale eccellenza, badate bene, che avrebbe potuto rappresentare il tanto caro Made in Italy anche come pioniere dell’innovazione.