Latte: una ventina di pastori sardi andranno a processo per le proteste del 2019

In Sardegna una ventina di pastori andranno a processo per la protesta del latte del 2019: avevano assaltato un caseificio e bloccato un'autobotte.

Latte: una ventina di pastori sardi andranno a processo per le proteste del 2019

Vi ricordate della protesta del latte del 2019 in Sardegna? Ebbene, adesso una ventina di pastori sardi andranno a processo per aver assaltato un caseificio e bloccato un’autobotte.

A due anni e mezzo di distanza dai fatti, i pastori finiranno in tribunale il prossimo maggio per due episodi ben specifici. Il primo è quello del 9 febbraio 2019. Alcuni pastori avevano assaltato il caseificio Pinna a Thiesi nel Sassarese, danneggiando la struttura e versando il latte per terra. Sempre nel medesimo giorno, altri pastori a Torralba avevano bloccato la strada dove stava transitando un rimorchio carico di derrate alimentari, buttando poi sull’asfalto il carico. Ma ce ne sono stati anche altri di episodi similari.

Il motivo di tutte queste proteste era che il prezzo del latte era fermo a 60 centesimi al litro. I lavoratori avevano così organizzato degli incontri con Gian Marco Centinaio, all’epoca ministro delle Politiche agricole.

Inoltre lo stesso Matteo Salvini, all’epoca ministro dell’Interno e in piena campagna elettorale per il Consiglio regionale, era andato in Sardegna: il leader della Lega aveva garantito che non avrebbe mosso un dito contro i pastori sardi. Ma si sa, si era in campagna elettorale.

Con il susseguirsi dei governi, ecco che il prezzo del latte da allora si è fermato a 85 centesimi al litro, lontano dall’euro chiesto dai lavoratori del settore. Nenneddu Sanna, il portavoce dei pastori, ha spiegato che al momento sono solo le cooperative a pagare il latte a un euro. Gli industriali, invece, disattendendo per proposte fatte all’ultimo tavolo, si sono fermati a 85 centesimi, sostenendo che l’euro fosse solamente per l’anno dell’emergenza. Per i pastori, invece, l’accordo era di una griglia progressiva che avrebbe aumentato il prezzo fino a 1 euro.

E adesso, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, ecco che dopo le denunce e i vari rinvii al giudizio, quei pastori saranno portati in tribunale. Nenneddu Sanna ha dichiarato che se verrà condannato anche un solo pastore, si autodenunceranno tutti: all’epoca loro stavano solamente difendendo il loro lavoro e non c’è stato un solo rappresentante politico che li abbia difesi.