Milano, Municipio 1: chiusura dei dehors alle 00.30 e vietato l’asporto di alcolici?

A Milano il Municipio 1, per arginare la movida selvaggia, sta pensando di chiudere i dehors alle 00.30 e di vietare l'asporto di alcolici dalle 21.30. Ma i ristoratori protestano.

Milano, Municipio 1: chiusura dei dehors alle 00.30 e vietato l’asporto di alcolici?

Anche Milano ha un problema di movida selvaggia, così come Vicenza e Bologna. Per questo motivo il Municipio 1 sta valutando l’ipotesi di chiusura dei dehors alle 00.30 e di divieto di asporto di alcolici dalle 21.30. Il tutto scatenando le ire dei ristoratori.

Fabio Arrigoni, presidente del Municipio 1, ha stilato un documento con diverse richieste anti movida:

  • chiusura dei dehors alle 00.30 il venerdì sera e il sabato sera
  • chiusura dei dehors alle 23.30 negli altri giorni
  • vietato l’asporto di alcolici per tutti gli esercizi preposti dalle ore 21.30 di ogni giorno
  • vietata la vendita di bevande in contenitori di vetro durante tutta la settimana

Tuttavia questa proposta non piace ai titolari dei locali. Ammettono che potrebbero venire incontro alla limitazione dell’asporto, ma non vogliono assolutamente un nuovo coprifuoco per i tavolini.

Nulla è ancora stato deciso: si attende sabato per l’incontro fra il prefetto Renato Saccone e il vicepresidente dell’Associazione dei pubblici esercizi di Milano, Fabio Acampora.

La questione è complessa. Da una parte ci sono i residenti che non ne possono più degli assembramenti rumorosi senza regole, delle risse e della giungla di tavolini spuntati ovunque. Dall’altra ci sono i locali che stanno ripartendo solo adesso.

Acampora ha spiegato che per loro sarebbe meglio istituire dei presidi costanti in quanto sostiene che i loro clienti siano rispettosi. Il problema sono tutte quelle persone che arrivano per fare l’alba in mezzo alla strada, dopo aver magari comprato l’alcol nei supermercati o dagli abusivi.

Arrigoni, però, parla di una questione “più complicata”. È necessario garantire il diritto alla quiete e per fare ciò è necessario diminuire l’attività dei plateatici che “provocano chiasso”, anche a causa del vociare di miglia di persone ammassate.

Lapidario, poi, il suo giudizio anche sul “diluvio di tavolini”: l’aumento e le concessioni degli spazi pubblici stanno danneggiando la vivibilità perché si rovina il verde, si riducono i posti auto e si limita il passaggio sui marciapiedi.