New York, i dipendenti di Starbucks lamentano problemi di igiene sul posto di lavoro: scatta lo sciopero

I dipendenti della Starbucks Reserve Roastery di Chelsea, New York, hanno organizzato uno sciopero a causa di alcune carenze igieniche.

New York, i dipendenti di Starbucks lamentano problemi di igiene sul posto di lavoro: scatta lo sciopero

I dipendenti della Starbucks Reserve Roastery di Chelsea, New York, hanno organizzato uno sciopero citando gravi carenze igieniche all’interno del posto di lavoro. Secondo quanto riportato dal sindacato che rappresenta i lavoratori, Workers United, pare che il colosso del caffè abbia fondamentalmente ignorato la segnalazione di urgenti problemi di salute e sicurezza individuati dagli stessi dipendenti, come la presenza di muffa nella macchina per il ghiaccio e un’infestazione di insetti. Quel che peggio, stando alle parole degli scioperanti, pare che le tracce di muffa sopracitate siano state segnalate per la prima volta nell’ormai lontano mese di aprile, con il macchinario sporco che è attualmente ancora in uso all’interno del negozio.

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Dal canto suo, Starbucks ha assicurato i media locali dicendo di aver contattato un servizio di disinfestazione per ispezionare e ripulire la struttura da ospiti indesiderati, anche se di fatto un portavoce dell’azienda ha dichiarato che gli ispettori non hanno riscontrato alcun tipo di infestazione. Il portavoce ha poi aggiunto che le macchine per il ghiaccio del negozio vengono pulite frequentemente, e che l’unico problema emerso durante le operazioni di manutenzioni ordinaria riguardava il cablaggio, mentre non sono state rinvenute tracce di muffa. L’unità malfunzionante, per di più, è stata sostituita nelle 48 ore successive.

I rappresentanti dei sindacati, tuttavia, non sembrano intenzionati a mollare l’osso: “Starbucks sta cercando di distruggerci” ha commentato il sindacalista Jerry Nadler, che rappresenta parti di Manhattan e Brooklyn. “Sono un datore di lavoro ingiusto, e stanno anche mettendo in pericolo la salute pubblica”. Gli screzi tra sindacati e Starbucks, dopotutto, non sono nulla di nuovo: basti pensare, ad esempio, a quanto il colosso a stelle e strisce decise di introdurre una serie di benefit per i soli lavoratori non sindacalizzati, o ai più recenti commenti del CEO Howard Schultz.