Olio d’oliva: il Codacons chiede di fermare il test de Il Salvagente

A quanto pare il Codacons ha chiesto di fermare il test e il relativo articolo de Il Salvagente sull'olio d'oliva. E Il Salvagente parla di un tentativo di censura

Olio d’oliva: il Codacons chiede di fermare il test de Il Salvagente

Il Codacons è tornato all’attacco. No, non stiamo parlando della questione dell’attribuzione dello scudetto 2019 o del colore delle strisce pedonali su sfondo rosso, altre questioni su cui l’associazione di Carlo Rienzi sta cavillando in questi giorni. No, questa volta parliamo dell’olio d’oliva. Il Codacons, infatti, ha chiesto di fermare e non pubblicare i test che Il Salvagente sta facendo sull’olio d’oliva. Dal canto suo Il Salvagente ha replicato sostenendo che sia in atto un caso di censura nei suoi confronti.

Olio d’oliva: Codacons vs Il Salvagente

censura

A spiegare cosa stia accadendo è Il Salvagente che, tramite un post sul suo sito, ha rivelato che il Codacons ha chiesto all’Antitrust di “inibire in via preliminare la pubblicazione dell’articolo della rivista Il Salvagene di fine maggio 2023”.

In questo articolo così “delittuoso” ecco che Il Salvagente pubblicherà i risultati di un test condotto su 20 oli venduti come extravergini e che, in 11 casi, si sono rivelati essere solamente vergini (due panel test lo hanno confermato).

Il Salvagente ha ricordato che il Codacons non è nuovo a queste iniziative che sembrano voler “difendere non già gli interessi dei consumatori, ma quelli dei produttori”. Per esempio nel 2021, Il Salvagente aveva condotto un test su 15 bottiglie. Il Codacons, già allora, aveva preso le parti degli imbottigliatori e aveva presentato all’Antitrust un esposto contro Il Salvagente.

Pasta con glifosato in 7 marchi da supermercato su 20: il test de il Salvagente Pasta con glifosato in 7 marchi da supermercato su 20: il test de il Salvagente

Da lì Il Salvagente era stato multato, anche se è ancora in corso un ricorso presentato da Il Salvagente al Tar. Il tutto si basava su un ipotetico conflitto di interessi. Conflitto che, secondo quanto stabilito lo scorso 10 gennaio dal Tribunale di Spoleto, non sussisteva, tanto che ha stabilito che questi test comparativi erano uno “strumento di giornalismo di inchiesta”.

Per questo motivo l’azienda Coricelli era stata condannata a pagare 80mila euro di spese legali, la quale, avendo perso il penale, era ricorsa al tribunale civile chiedendo 20 milioni di risarcimento.

E adesso il Codacons è tornato alla carica. Il Salvagente ha ricordato all’associazione di Rienzi che in questo modo sta dando loro la possibilità di parlare del loro lavoro prima ancora della sua pubblicazione. E ricorda anche all’avvocato Rienzi che l’articolo 21 della Costituzione recita così: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria”.

Inoltre ricorrere all’Antitrust in questi casi è inutile, così come spiegato anche da Alberto Grimelli di Teatro Naturale. Questo perché l’Antitrust è un’autorità amministrativa e non giudiziaria, dunque non può sequestrare preventivamente una pubblicazione giornalistica, prerogativa che, fra l’altro, viene concessa solamente a un giudice e solo in casi rarissimi.

Ah, comunque il Codacons non ha denunciato solamente Il Salvagente per test simili: in precedenza, per esempio, ha anche denunciato la rivista Altroconsumo per un’inchiesta e dei test sulla pasta.