Parigi: bar chiede 50 centesimi per una fettina di limone

A Parigi è polemica per uno scontrino: un bar ha osato chiedere 50 centesimi per una fettina di limone. Molte le risposte indignate del web.

Parigi: bar chiede 50 centesimi per una fettina di limone

A Parigi un bar chiede 50 centesimi per una fettina di limone ed è subito polemica sul web. Una giornalista televisiva ha pubblicato lo scontrino ricevuto da un bistrot vicino alla Torre Eiffel. In tale scontrino si vede bene che il limone aggiunto all’acqua minerale (pagata 5 euro) è stato fatto pagare 50 centesimi. Ovviamente il post è subito diventato virale, scatenando la facile e ormai prevedibile indignazione del popolo del web.

La giornalista in questione si chiama Nora Hamadi e ha pubblicato su Twitter la foto dello scontrino ricevuto dal Bistrot de la Tour. Sull scontrino si vede che sono stati pagati 30 euro per cinque bottiglie di acqua naturale e cinque fettine di limone. Ciascuna bottiglia di acqua minerale Perrier costa 5 euro, mentre ogni fettina di limone costa cinque centesimi.

Una notizia del genere non può che diventare subito virale. Gli utenti si sono indignati nell’ordine per:

  • il costo di 50 centesimi delle fettine di limone
  • il costo dell’acqua minerale pagata 5 euro

Alcuni utenti hanno ironizzato sostenendo che a breve faranno pagare anche il ghiaccio, mentre altri ipotizzano che se si riuscisse, farebbero pagare anche l’aria. Sulla vicenda ci sono stati anche interventi più pacati e ragionati: Le Parisen, per esempio, ha fatto notare che il bistrot non ha fatto nulla di illegale. Se nella carta del menu è indicato il prezzo di ogni voce, il locale è perfettamente in regola. E il bistrot in questione ha fatto proprio così: sul menu era chiaramente indicato che l’aggiunta di limone sarebbe costata 50 centesimi, quindi perché poi lamentarsi?

Aggiungiamo anche una postilla per gli indignatori seriali: ciascun locale è libero di fare i prezzi che vuole, nessuno ha obbligato quel cliente a entrare in quel bar specifico e nessuno lo ha obbligato a comprare qualcosa. E’ ovvio che se entri in un locale che sta sotto la Torre Eiffel, i prezzi saranno più alti: basta spostarsi di due vie più in là per vedere i prezzi diminuire. E questo accade in tutto il mondo, succede a Parigi così come a Beverly Hills, a Jesolo o nel centro di Roma.

Seconda postilla: i clienti dalla facile indignazione dovrebbero imparare a leggere tutte le voci del menu prima di acquistare qualcosa. Se i prezzi sono chiaramente indicati, è inutile lamentarsi poi dopo aver pagato. Bastava uscire, spostarsi di qualche via ed era fatta. O anche portarsi dell’acqua da casa. I sistemi per risparmiare ci sono, basta usare la testa.

Terza postilla: in questi casi bisogna anche pensare al fatto che a quel bar i limoni non sono stati certo regalati, ma li ha acquistati. Non è tenuto a regalare la fettina di limone se la sua politica di base è questa. Anche perché mettere una fettina di limone nell’acqua non è obbligatorio per legge.

Ecco il tweet dello scontrino incriminato: