Pesca: la Norvegia vieta alle navi dell’UE di catturare il granchio delle nevi

La Norvegia è inamovibile: le navi dell'UE non possono pescare il granchio delle nevi. Cosa c'entra, però, il petrolio?

Pesca: la Norvegia vieta alle navi dell’UE di catturare il granchio delle nevi

Niente più granchio delle nevi (o grancevola artica, se preferite il nome scientificamente corretto; o ancora granchio opilio) per le navi da pesca della flotta europea. La sentenza arriva direttamente dalla Corte Suprema della Norvegia, che nella giornata di oggi – lunedì 20 marzo – ha ritenuto opportuno stabilire che i pescherecci dell’Unione europea non potranno catturare la specie in questione al largo dell’arcipelago delle Isole Svalbard, nell’Artico. Si tratta, a onore del vero, di un caso biforcuto, in quanto le autorità governative coinvolte sono state anche chiamate a stabilire il diritto per l’estrazione di petrolio e altri minerali nella stessa regione geografica.

Tra granchi delle nevi e petrolio: la decisione della Norvegia

pesca

Prima di tuffarci nei complicati ottovolanti delle negoziazioni diplomatiche concentriamoci un poco sulla grancevola artica: specie sedentaria che popola i fondali marini del Mar Glaciale Artico, la carne di questa particolarissima specie di granchio è considerata una prelibatezza soprattutto dai buongustai dell’oriente, in particolare del Giappone e della Corea del Sud. Il caso analizzato dalla Corte Suprema norvegese, come accennato, riguardava il diritto delle navi europee di catturare questi animali, così come fanno già le navi norvegesi.

California: vietata la pesca del salmone, “Situazione devastante” California: vietata la pesca del salmone, “Situazione devastante”

Urge fare un poco di cronologia: nel 2019 una società di pesca con sede in Lettonia, la SIA North Star, avanzò alle autorità governative norvegesi la richiesta per una licenza per avviare le operazioni di cattura del granchio delle nevi. La richiesta venne respinta in blocco: la sentenza apparentemente inappellabile del Paese extra UE fu che solamente alle navi norvegesi era permesso pescare la grancevola artica.

La tesi presentata dalla SIA North Star poggiava sull’affermazione di avere diritto di pesca ai sensi del Trattato delle Svalbard del 1920, che garantisce alla Norvegia la sovranità sulle isole artiche a condizione che altri firmatari abbiano accesso alle loro acque territoriali.

Granchio blu, il predatore alieno della laguna di Venezia sulle tavole degli stellati Granchio blu, il predatore alieno della laguna di Venezia sulle tavole degli stellati

“La compagnia non ha il diritto di catturare le granceole artiche sulla piattaforma continentale fuori dalle Svalbard”, ha però affermato la Corte Suprema nel suo verdetto, che è stato unanime. Se la compagnia lettone avesse ottenuto quanto chiesto la strada per altri Paesi (oltre alla Lettonia e alla Norvegia stessa, naturalmente) ad accedere alla risorse naturali di questo particolare angolo di mondo sarebbe stata aperta – un rischio che i norvegesi non vogliono evidentemente correre, in quanto tale definizione – “risorse naturali” – andrebbe a comprendere pericolosamente anche il petrolio e altri minerali preziosi.

“Continuerà come controversia legale internazionale, nel senso che altri stati potrebbero non accettare necessariamente la nostra rispsota come soluzione finale di questo problema” ha commentato Oeystein Jensen, professore di diritto internazionale presso il Fridtjof Nansen Institute di Oslo. “È una decisione del tribunale nazionale, (quindi) anche un tribunale internazionale può esaminare questa questione in una fase successiva”.

Riscaldamento globale: l’Alaska vieta la pesca dei granchi Riscaldamento globale: l’Alaska vieta la pesca dei granchi