Pesca: lo stop dei pescatori di Napoli per il caro carburante mette a rischio il pesce fresco

Ancora pesca: lo stop dei pescatori di Napoli, fermi in porto per protestare contro il caro carburante, mette a rischio il pesce fresco.

Pesca: lo stop dei pescatori di Napoli per il caro carburante mette a rischio il pesce fresco

Mentre ieri 200 pescatori si sono riuniti a Roma per contestare il caro carburante, ecco che anche a Napoli i pescatori rimangono in porto per protestare sempre per il caro gasolio. Solo che il fermo pesca sta mettendo a rischio il pesce fresco.

È semplice: se i pescatori non vanno in mare (perché il carburante gli costa troppo), sulle tavole non ci sarà pesce fresco. Diversi banchi di Napoli hanno iniziato già a mostrare questa scarsità di pesce fresco di “paranza”: mancano le alici, le sogliole, le triglie, i cefali e i saraghi. Al momento, invece, apre che non ci siano problemi con calamari e gamberi, ma questa mancanza di prodotto fresco si è tradotta in un inevitabile aumento dei prezzi per alcuni tipi di pescato.

pesce

Tuttavia lo stato di agitazione dei pescatori prosegue (e non solo a Napoli: in tutta Italia hanno incrociato le braccia e tirato le barche in secca perché con i prezzi di carburante attuali non gli conviene andare per mare, lavorerebbero sempre in perdita). Sia a Napoli che al Porto del Granatello di Portici i pescatori continuano a non pescare.

In particolare da circa una settimana i proprietari degli otto pescherecci sono fermi nel Porto: hanno deciso che non usciranno più in mare fino a quando il Governo non darà loro una risposta soddisfacente.