Ristoranti e supermercati, addio alle mascherine (e al green pass): ma anche per chi ci lavora?

Dal 1 maggio diamo l'addio al green pass e alle mascherine, almeno in bar, ristoranti e supermercati: ma i camerieri e i cuochi?

Ristoranti e supermercati, addio alle mascherine (e al green pass): ma anche per chi ci lavora?

Dal primo maggio addio alle mascherine e al green pass: un addio quasi definitivo, almeno per quanto ci riguarda, cioè in ristoranti, bar e supermercati. Ma con qualche dubbio che ancora permane, in particolare ci si chiede: anche cuochi e camerieri, così come cassieri e commessi, non dovranno più mettere la mascherina?

Il nuovo decreto covid non è un nuovo decreto, perché si tratta solo di rispettare la road map prevista dal decreto Riaperture: dopo il primo step entrato in vigore il 1 aprile in cui abbiamo salutato i poco sensati obblighi di mascherina e green pass all’aperto, dal 1 maggio si passa alla fase 2. Oggi è stato approvato un emendamento al decreto Riaperture in commissione alla Camera, il suo contenuto poi è stato replicato in un’ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza per fare da ponte nel periodo necessario a convertire in legge il decreto.

La nuova norma prevede che la mascherina Ffp2 resti obbligatoria fino al 15 giugno a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza (treni, aerei, metropolitane, tram, bus…), nonché per gli spettacoli e gli eventi sportivi al chiuso (cinema, teatri, sale da concerto, palazzetti dello sport…); obbligo di mascherina al chiuso per i visitatori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, e all’interno delle scuole. Ma la cosa più interessante di questa norma non è quello che dice, bensì quello che non dice: leggendo in controluce infatti possiamo dedurre che la maggior parte degli obblighi previsti dall’ultimo decreto non è stata prolungata; e visto che la scadenza era il 30 aprile, dal 1 maggio ci saranno notevoli cambiamenti, soprattutto per il quanto riguarda il cibo, da mangiare fuori o da comprare.

Ciao ciao green pass

mascherine green pass ristorante

L’addio al green pass è quasi definitivo: resta solo la certificazione verde base (vaccino, tampone, guarigione) per i viaggi all’estero. Mentre per entrare in ospedali e Rsa in visita è ancora necessario il super green pass, e lo sarà fino al 31 dicembre 2022. Ma per il resto, liberi tutti: e in particolare niente green pass per andare a mangiare e a bere fuori, ristoranti bar e altri locali dovranno smettere di chiederlo – e scommettiamo che non vedevano l’ora. Idem per feste e cerimonie, anche al chiuso, così come per le mense.

Mascherina addio

ristorante

Come detto sopra, la mascherina sarà ancora richiesta in una serie di luoghi, ma in molti altri non più, è solo fortemente raccomandata. E tra questi, i luoghi destinati al consumo di cibo e bevande. D’altra parte, in bar e ristoranti, pub e vinerie, locali da aperitivo e caffè, è stato sempre un po’ strano vedere queste scene di avventori che si mettono la mascherina prima di entrare, fanno dieci passi per raggiungere il tavolo, e se la tolgono, restando senza per tutto il tempo di permanenza nel locale.

Stessa cosa, nessuna proroga dell’obbligo, per i negozi, tra i quali quindi gli alimentari e i supermercati. Anche qui, ci sarà chi continuerà a metterla, sentendosi a disagio: ma per scelta non per dovere.

E i camerieri?

green pass ristorante

Resta l’interrogativo sugli operatori della ristorazione, così come su tutti i lavoratori nei luoghi aperti al pubblico: se infatti per un cliente che entra qualche minuto in un bar e comunque si toglie la maschera per bere il caffè, la rimozione dell’obbligo si può capire, forse desta ancora qualche perplessità pensare a cuochi e camerieri che lavorano a pochi centimetri dai piatti che stiamo per mangiare. E, fatte le debite proporzioni, anche per i commessi e i cassieri dei negozi e dei super. Nei luoghi di lavoro vigono i protocolli stilati d’accordo tra sindacati e imprese. Un incontro sull’aggiornamento dei protocolli sicurezza in luoghi di lavoro è stato fissato il 4 maggio, ma ristoranti e bar sono luoghi di lavoro particolari: si attendono chiarimenti.