Scontrino choc di Roma: gli chef chiedono multe salate per chi gonfia il conto

Continua la polemica sullo scontrino choc di Roma: gli chef ora chiedono multe salate per chi gonfia il conto. E Roma vuole un bollino di qualità anti-truffa.

Scontrino choc di Roma: gli chef chiedono multe salate per chi gonfia il conto

Ricordate la storia dello scontrino choc di Roma? Adesso gli chef chiedono multe salate per chi gonfia il conto, mentre Roma vuole un bollino di qualità anti-truffa. Tutto è cominciato con la vicenda delle due turiste giapponesi che avevano pubblicato sui social network uno scontrino record da 429 euro (80 di sola mancia) nel ristorante Antico Caffè di Marte.

Ma questo è solo uno dei tanti scontrini con cifre assurde che ogni tanto vengono pubblicati in rete. Gli chef stellati sono indignati dall’accaduto che, spesso, penalizzano i clienti stranieri. Secondo loro non basta un semplice bollino anti-truffa, ci vogliono pene più severe con multa e chiusura immediata di quei locali in cui vengono presentati continuamente conti del genere.

Angelo Troiani, chef e patron del ristorante stellato Convivio Troiani di Roma, non è convinto che il bollino sia sufficiente: creare un bollino del genere significa presupporre che tutto il settore sia truffaldino e questo non è vero. L’onestà deve essere la base di tutti, non deve essere considerata una prerogativa di pochi. Meglio una multa e la chiusura che lanciano il messaggio che chi ha sbagliato, viene punito. E tali sanzioni dovrebbero essere comunicate pubblicamente, in modo da fare il giro del mondo.

Anche Paolo Mattei, presidente dell’Ugcons, Unione generale dei consumatori, sostiene che tutti gli esercizi che ingannano i consumatori dovrebbero chiudere i pagare sanzioni importanti. Anche perché storie del genere generano un’ombra deleteria su tutto il settore.

Per quanto riguarda la storia delle turiste giapponesi, non è la prima volta che all’Antico Caffè di Marte capitano cose del genere, ma va sottolineato che la polizia ha già verificato lo scontrino e non ha trovato anomalie fra l’ordine fatto e i prezzi del menù: tutto corrispondeva. Adesso si aspettano ulteriori accertamenti per capire come sia stata usata la bilancia per pesare il pesce servito. Il ristorante era stato temporaneamente chiuso per un pomeriggio, ma pare che ora sia stato già riaperto.