Siccità, gli albergatori del Garda e il bicchiere mezzo pieno: “Le spiagge sono più ampie”

La narrazione sulla siccità deve cambiare, secondo gli albergatori del Garda: troppa enfasi, troppa negatività.

Siccità, gli albergatori del Garda e il bicchiere mezzo pieno: “Le spiagge sono più ampie”

Basta parlare di siccità – o almeno, basta parlarne con toni eccessivamente ricchi di “enfasi”. Eh sì, perché la crisi idrica non sta strozzando il settentrione: al massimo lo sta importunando. Raccolti mutilati, con le colture più “assetate” in fortissima crisi? Parliamo piuttosto di “sfortunato calo della produttività”? E la questione sul Garda, sul Po o altri corpi d’acqua ridotti ai minimi storici? Ma di che vi lamentate – le spiagge sono più larghe. Il nocciolo della questione sollevata dagli albergatori del Garda riguarda la narrazione con cui si sta raccontando la siccità: troppo enfatizzata, troppo zelante, troppo esasperante. Insomma, basta parlare di “crisi” che poi scappano i turisti.

La siccità e la protesta degli albergatori del Garda

Siccità

“Serve un netto cambio di rotta nella comunicazione della situazione idrica sul lago di Garda per evitare fake news, inutili allarmismi e soprattutto un notevole danno di immagine per tutta la destinazione” si legge in una nota congiunta firmata da Fedaralberghi Brescia, che francamente legge come un non troppo velato invito a calarsi una benda sugli occhi e fingere che no, non c’è nulla che possa suggerire una “crisi” nel fatto che il livello del lago di Garda abbia raggiunto il livello più basso degli ultimi 70 anni (dati del satellite Sentinel-2).

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In altre parole non è il caso di preoccuparsi, non è il caso di invitare all’urgenza, perché “ci si dimentica che sotto i 60 centimetri che mancano ce ne sono altri 150 sotto”. E poi c’è anche un lato positivo, dicevamo: “Vediamo il bicchiere mezzo pieno: quest’anno le spiagge saranno un po’ più ampie“. A quest’ultima dichiarazione vogliamo garantire il beneficio del dubbio, che d’altronde il sarcasmo (anche quello di pessimo gusto) è difficile da intendere nel nero su bianco, ma un dubbio ci sorge spontaneo: allargandosi la spiaggia si andrà ad alzare anche la tassa da versare al demanio, per caso?

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“Da sei mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni” continua la nota degli albergatori del Garda. “Siamo ben consapevoli che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va cambiata”. Un appello che trova piena risonanza nelle altrettanto recenti dichiarazioni di Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, che sottolinea come la comunicazione debba essere “il più possibile obiettiva, senza la continua ricerca di pathos”.

Agli ordini. Alla luce di questo (miope) invito all’ottimismo, faremo del nostro meglio per ricalibrare la narrazione della siccità in termini ben più positivi e propositivi. Ad esempio, già che siamo, perché non svuotarlo del tutto ‘sto lago? Vi immaginate che bel parcheggione potremmo farci al suo posto?