Siccità, in alcune città del Nord entrano in azione le autobotti per l’acqua

L'allarme siccità squilla sempre più forte: in decine di comuni del Nord sono entrate in azione le autobotti per l'acqua.

Siccità, in alcune città del Nord entrano in azione le autobotti per l’acqua

È sempre più allarme siccità: nel caso in cui vi foste persi le ultime puntate, ci permettiamo infatti di ricordarvi che secondo le stime di Cia – Agricoltori Italiani circa il 50% della produzione agricola è severamente minacciata dalla carenza d’acqua, e per numerosi comuni del Piemonte e della Lombardia – due tra le aree più colpite – è già stata chiesta la sospensione dell’erogazione di acqua notturna. Ora, stando a quanto riportato da Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero transizione ecologica (AdPo-MiTe), in altre decine di comuni del Nord è stato necessario fare entrare in azione delle autobotti perché “i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più”.

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Tra gli altri fronti che preoccupano si segnalano il Ferrarese e la Romagna: “Nel Ferrarese, un bacino di circa 250mila persone, abbiamo chiesto di prelevare meno acqua possibile” spiega Berselli nel sottolineare che in Romagna, invece, gli agricoltori possono dirsi (lievemente) più fortunati “perché l’acqua arriva dalla diga di Ridracoli che ha immagazzinato buone scorte in autunno”. Le richieste di razionamento giungono anche all’agricoltura, dove “chiediamo di prelevare meno di quanto hanno bisogno, per consentire un deflusso minimo vitale di acqua” nonostante la criticità del periodo, strumentale alla maturazione delle colture.

“La neve sulle Alpi completamente sparita, ghiacciai in esaurimento, temperature più alte della media, scarse piogge, ventilazione calda che secca i suoli…” continua il segretario generale Berselli. “Il Po non aveva una portata così bassa da 70 anni, ma la verità è che la vedremo ancora più bassa. Siamo in una tempesta perfetta, non si era mai visto un anno così”. Oh, ma non si preoccupi: può sempre andare peggio.