Siccità: in Francia chieste restrizioni all’uso dell’acqua per evitare una crisi idrica

In Francia il ministro dell'Ambiente chiede restrizioni urgente per contrastare la siccità: bisogna regolamentare l'uso dell'acqua per evitare una crisi idrica.

Siccità: in Francia chieste restrizioni all’uso dell’acqua per evitare una crisi idrica

Non solo l’Italia, ma anche in Francia qualcuno sta chiedendo che venga fatto qualcosa per la siccità prima di arrivare al periodo estivo, possibilmente. Il ministro dell’Ambiente francese, infatti, ha chiesto restrizioni urgenti per l’uso dell’acqua per evitare di incappare fra qualche mese in una vera e propria crisi idrica.

Siccità: come si comporterà la Francia?

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A cercare di dare una svegliata al governo prima di ritrovarsi nell’emergenza idrica, è stato Christophe Béchu, il ministro dell’ambiente francese. Secondo il ministro, i cento prefetti dei dipartimenti della Francia non dovrebbero esitare neanche un secondo e dovrebbero emanare rapidamente dei decreti che limitino l’uso dell’acqua localmente, a causa dei livelli allarmante delle falde acquifere sotterranee.

Béchu ha spiegato che hanno deciso di diramare adesso l’allerta vista la situazione in cui si trovano in quanto questa dovrebbe essere la fine del periodo in cui le falde acquifere sotterranee si ricaricano grazie alle piogge invernali e allo scioglimento delle nevi. Solo che ha piovuto poco, nevicato ancora meno e anche in Francia, come in Italia del resto, questa “ricarica” non c’è stata.

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L’annuncio di Béchu è arrivato dopo che il ministro si è incontrato in videochat con i prefetti per avere un’idea generale più precisa della situazione idrica della Francia, a causa del fatto che il paese ha vissuto il suo inverno più secco sin dal 1959.

Visto che in Francia sono previste piogge da qui e fino al prossimo 15 marzo, ecco che il ministro si è riservato di verificare con i prefetti come si evolverà la situazione dopo quella data.

Béchu ha spiegato che ripongono molte speranze nelle piogge dei prossimi giorni, anche se le precipitazioni non cadranno ovunque. La preoccupazione maggiore è per il bacino del Mediterraneo e per il corridoio del Rodano. Anche perché, ad essere onesti, nessuno crede che possano bastare le piogge di una settimana per recuperare tutte quelle che non ci sono state nel corso dell’ultimo anno.

Alcuni dipartimenti francesi, in realtà, sono già in pre-allarme. Per esempio i dipartimenti dei Pirenei orientali, di Bouches-du-Rhone, di Var e Ain hanno diramato di recente allerte di siccità gialle e arancioni, quindi un gradino appena sotto quello rosso di crisi idrica. Altri due dipartimenti, poi, quello di Yvelines a ovest di Parigi e la Savoia a est, hanno attivato uno stato di pre-allerta di basso lviello.

Secondo Béchu, saranno dodici i dipartimenti che, entro la fine della settimana, entreranno in stato di allerta per la siccità. Il problema è che i bassi livelli di acqua della scorsa estate hanno avuto un impatto negativo sulla produzione di energia idroelettrica, costringendo così le centrali nucleari francesi a ridurre la produzione di energia visto che usano l’acqua dei fiumi per raffreddare i reattori.

E l’anno scorso in diverse parti della Francia è stato necessario interrompere anche la fornitura dell’acqua potabile, cosa che Béchu spera di poter evitare per quest’anno. Ma per fare questo i prefetti devono reagire più velocemente, anche se non in modo eccessivo. Secondo il ministero, poi, entro fine marzo il governo dovrebbe emanare un piano nazionale di gestione delle risorse idriche.