Supermercati: cartoleria e biancheria non si possono comprare

Nei supermercati vietato comprare cartoleria e biancheria a causa dell'epidemia da Coronavirus. Ma i genitori insorgono: i bambini a casa come fanno a fare i compiti?

Supermercati: cartoleria e biancheria non si possono comprare

Nei supermercati non si possono comprare cartoleria e biancheria. Sembra assurdo, ma è così. Cartelli che vietano l’acquisto di prodotti di cancelleria, fra cui anche quaderni e pennarelli e biancheria sono comparsi nei punti vendita di Esselunga di Milano, al Carrefour e anche all’Eurospin. Inoltre cartelli similari si trovano anche sui prodotti per la cura delle piante, ma non sulle piante (perché le puoi comprare, ma poi non le puoi curare: logico, no?).

Ovviamente questa restrizione legata all’emergenza da Coronavirus che ha scatenato le ire degli acquirenti, si basa sulle ultime disposizioni del governo che consentono la vendita solamente di beni di prima necessità. Ma perché vietare la vendita dei prodotti di cancelleria? Due sono i motivi:

  1. evitare la concorrenza sleale nei confronti delle cartolerie che sono chiuse
  2. diminuire i tempi di percorrenza delle corsie dei supermercati con conseguente riduzione delle attese all’esterno

Tuttavia, al di là della logica di evitare la concorrenza nei confronti di qualcuno che è comunque chiuso in questo momento (non penso che a nessuno sia venuto in mente di fare scorta di pennarelli), c’è una certa fascia della popolazione che non ha preso bene questa restrizione: i genitori. Eh già, perché con i bambini bloccati a casa che devono fare i compiti, come fanno a farli se non possono comprare quaderni, penne e pennarelli? Dove scrivono? Con cosa scrivono?

Se da una parte chi lamenta code troppe lente proprio a causa dell’attardarsi dei clienti in queste corsie, bisogna mettersi nei panni di chi si ritrova in casa dei bambini che devono fare dei compiti senza avere a disposizione quaderni e pennarelli. E se si ha bisogno di scrivere qualcosa e le penne in casa sono esaurite? Con cosa scriviamo?

Per cercare di trovare una quadra si è anche attivata Federdistribuzione. Nel frattempo Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, ha ammesso che va bene tutto, ma è assurdo creare complicazioni e confusione nei consumatori e nei dipendenti, già sotto pressione. E avverte: una norma simile rischia di creare problemi di ordine pubblico in quanto sono stati segnalati casi di clienti arrabbiati perché non potevano comprarsi un paio di mutande.