TikTok: un farmaco per il diabete diventa virale, e i malati rimangono senza

Un farmaco utilizzato per la cura del diabete è diventato virale su TikTok, e le scorte hanno cominciato a scarseggiare.

TikTok: un farmaco per il diabete diventa virale, e i malati rimangono senza

Il nuovo trend di TikTok chiama semaglutìde, ed è un farmaco primariamente noto per essere utilizzato nella cura del diabete di tipo 2 grazie alla sua capacità di controllare il valore della concentrazione di glucosio nel sangue. Siete confusi? Dopotutto, come avrà mai fatto un farmaco dal nome vagamente impronunciabile a scalare le gerarchie della variopinta vetrina di TikTok, scavalcando nel frattempo colpi di genio come la salsa rosa (no, non intendiamo quella che siete soliti abbinare ai gamberetti) e le caramelle con azoto liquido? L’arcano è ben più semplice di quanto possiate immaginare: il semaglutìde ha infatti un effetto dimagrante che ha attirato l’attenzione del social del momento.

Via la pancia con una semplice puntura

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Una semplice puntura sulla pancia ed ecco che, nel giro di qualche giorno, la pancia e il grasso in eccesso scompaiono nel nulla: i video che decantano gli effetti del farmaco e che raccontano le testimonianze di chi l’ha utilizzato per dimagrire hanno già raccolto mezzo miliardo di visualizzazioni, con picchi di successo soprattutto nel pubblico più giovane e di sesso femminile. È importante notare che ad alimentare il fenomeno virale non sono solamente i cosiddetti content creator, ossia persone più o meno comuni e dal seguito più o meno modesto, ma anche celebrità come Elon Musk, CEO di Twitter, che ha raccontato pubblicamente di essere dimagrito grazie al farmaco in questione.

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Al di là delle implicazioni vagamente inquietanti di un fenomeno del genere, ciò che preoccupa particolarmente le autorità sanitarie è che il semaglutìde sta cominciando a scarseggiare. Un problema che non riguarda solamente i nostri amici d’Oltreoceano: l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) lo ha recentemente inserito nella lista dei farmaci carenti.

“L’aumento della domanda ha portato a carenze che si prevede continueranno per tutto il 2023″ si può leggere in una nota pubblicata sul sito dell’Aifa. “Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale”.

Che fare dunque? Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, spiega che “se l’azienda produttrice non può garantire ulteriori consegne si può cercare di ottenere una licenza obbligatoria, in modo che altre aziende possano produrlo perché non si può lasciare senza farmaco i pazienti diabetici che ne hanno tratto beneficio”.

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L’elefante nella stanza, anche una volta affrontato il problema della carenza, riguarda tuttavia i potenziali effetti collaterali derivanti dall’assunzione del semaglutìde: “Usando impropriamente il farmaco può accadere di perdere eccessivamente peso corporeo” mette in guardia Angelo Avogaro, presidente della Società italiana di diabetologia. “Quando si perde troppo peso, laddove non ci sono molti chili in eccesso, si perde anche massa muscolare. Un quadro negativo che porta allo stravolgimento del quadro metabolico nel paziente. A lungo andare l’uso improprio può portare alterazioni metaboliche che non fanno bene alla salute”.