Tra i giovani dai 18 ai 24 anni vanno fortissimo le bevande low e no alcol

I giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni virano sempre più verso i prodotti analcolici o a bassa gradazione alcolica.

Tra i giovani dai 18 ai 24 anni vanno fortissimo le bevande low e no alcol

Non è una novità, diranno i nostri lettori più cinici. Come darvi torto, d’altronde? Quella che era partita come interessante curiosità sta assumendo sempre più i connotati di una marcatissima tendenza di mercato con numeri in evidente – e invitante – crescita. Un rapporto recentemente messo a punto da The Portman Group ha svelato che quasi la metà dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni beve con una certa regolarità prodotti analcolici o comunque con un basso tenore alcolico.

L’ennesima conferma, dicevamo; un tassello che ben si inserisce in un mosaico più ampio e più complesso: dagli Stati Uniti alla Francia i giovani si allontano dall’alcol e virano nettamente verso i drink low e no alcol – una tendenza che trova una ulteriore conferma nel fatto che, sondaggi alla mano, la gradazione alcolica è a oggi considerata l’informazione più importante per chi beve vino.

Il rapporto tra i giovani e l’alcol

Alcol nell'adolescenza

Ma torniamo a noi, e al sopracitato studio redatto da The Portman Group per conto di YouGov. Numeri alla mano, si stima che il numero di giovani adulti che bevono poco alcol – o che addirittura non lo bevono affatto – è di fatto aumentato dal 31% al 44% di anno in anno; con la generazione corrente che può vantarsi di essere la più sobria di tutte con il 39% che si astiene in blocco dal consumo di alcolici.

“Ai produttori italiani non conviene investire nel vino senz’alcol”, dice Lollobrigida. Ma non è vero “Ai produttori italiani non conviene investire nel vino senz’alcol”, dice Lollobrigida. Ma non è vero

È per di più bene notare, rimanendo nelle corde dello studio, che il numero di intervistati che affermano che il consumo di alcol sia di fatto diminuito a causa della disponibilità di prodotti a basso regime o del tutto analcolici è aumentato dal 23% quest’anno, rispetto al 21% nel 2022.

Complessivamente più di un terzo degli intervistati (35%) si considera un bevitore occasionale o regolare di alternative all’alcol – una percentuale in sensibile aumento rispetto al 29% di due anni fa -; mentre la maggioranza (l’83%, a essere ben precisi) dei consumatori di alcolici ha dichiarato di avere provato per la prima volta una alternativa a basso contenuto alcolico o senza alcol a prodotti già noti.

Lo studio si è anche occupato di indagare le motivazioni che si nascondono dietro questa tendenza; e tra le risposte più gettonate sono emerse il volere evitare di bere in eccesso in occasione di eventi sociali e la responsabilità di guidare fino a casa.

“È positivo vedere un ulteriore aumento della popolarità delle alternative a basso o nullo contenuto di alcol, nonché un’ulteriore prova di come siano uno strumento importante per aiutare i bevitori del Regno Unito, in particolare i giovani adulti, a bere responsabilmente” ha commentato Matt Lambert, CEO di Portman Group.