Trentino, le piogge tardive salvano la vendemmia dalla siccità: la produzione cresce del 10%

Il Trentino "rimonta" la siccità mettendo a segno una buona vendemmia, che si distingue per una produzione superiore alla media.

Trentino, le piogge tardive salvano la vendemmia dalla siccità: la produzione cresce del 10%

Un’estate passata con la bocca piena di polvere salvata dai temporali trascinati sui vigneti dall’aria fresca di settembre: ci stiamo riferendo a quanto è accaduto in Trentino, dove i rapporti del Consorzio dei Vini locali indicano una vendemmia complessivamente buona nonostante le difficoltà legate all’imperversare della siccità. L’inizio delle operazioni di raccolta, proprio come nel resto d’Italia, è stato ampiamente anticipato in modo da sopperire alle scarse (se non addirittura nulle) precipitazioni – una strategia che si è rivelata felice e che, accompagnata dalle sopracitate provvidenziali piogge di fine estate ha permesso ai viticoltori locali di mettere a segno una produzione superiore alla media storica del 5-10%.

“Siamo partiti in apprensione per il caldo estivo e pensavamo di avere uva troppo matura” racconta Marco Tonini, presidente della Casa Del Vino d’Isera. “Invece i temporali di inizio settembre hanno rinfrescato l’aria e possiamo essere felici di questa annata complessivamente buona sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”. Certamente cominciare la vendemmia con intere settimane di anticipo è una mossa che inevitabilmente va a provocare preoccupazioni acute, ma d’altro canto è stata la migliore strategia per cercare di tamponare i danni determinati dall’emergenza idrica e dal caldo eccessivo.

Buone notizie anche dal fronte grappa: Alessandro Marzadro, vicepresidente Istituto Tutela grappa del Trentino, parla di un’annata “che ci ha regalato uve e dunque vinacce di buona qualità”, anche se di fatto a causa del particolare processo di evoluzione delle vinacce, che a causa delle alte temperature ha portato a una scarsa acidità, “la grappa potrebbe risentirne perdendo qualche profumo”. Vi ricordiamo, infine, che questo non è l’unico caso di “rimonta” sulla siccità sul territorio nazionale: basti pensare al Chianti o al Morellino di Scansano.