Ucraina, l’accordo tra Kiev e Mosca sblocca 1,2 miliardi di kg di grano e mais per l’Italia

L'accordo raggiunto da Russia e Ucraina dovrebbe portare in Italia quasi 1,2 miliardi di chili di mais e grano.

Ucraina, l’accordo tra Kiev e Mosca sblocca 1,2 miliardi di kg di grano e mais per l’Italia

L’accordo recentemente raggiunto da Kiev e Mosca circa l’istituzione di corridoi sicuri per l’esportazione delle derrate alimentari, che nei prossimi giorni attraverseranno le acque del Mar Nero, ha di fatto sbloccato l’arrivo in Italia di circa 1,2 miliardi di chilogrammi di mais e grano, che saranno destinati rispettivamente (e principalmente) all’alimentazione animale e alla panificazione. È quanto emerge dal più recente rapporto redatto dalla Coldiretti, che di fatto non ha potuto esimersi dal commentare positivamente l’intesa raggiunta negli ultimi giorni tra Russia e Ucraina.

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Al di là delle implicazioni innegabilmente positive per lo Stivale, che di fatto importa il 62% del proprio fabbisogno di grano e il 46% di mais, la ripresa del flusso di navi cargo è un’ottima notizia soprattutto per quei Paesi dove di fatto la popolazione locale spende almeno il 60% del proprio reddito per la sola alimentazione. Gli Stati più sviluppati e con economie più forti, invece, godranno senz’altro di un abbassamento dei prezzi che farà da contralto a un tasso di inflazione che corre verso picchi sempre più alti. Lo sblocco delle spedizioni assume connotati di particolare importanza, infine, se consideriamo l’attuale emergenza idrica, che di fatto ha determinato un notevole calo produttivo anche nel contesto del grano tenero.

A tal proposito, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha sottolineato ancora una volta la necessità di intervenire per tamponare i danni causati dal caro energia e dall’aumento dei costi di produzione in modo da migliorare la competitività delle aziende agricole sul territorio nazionale. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione” ha spiegato “ma serve anche investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità”.