Ultra Right Beer: è un successo la birra di estrema destra nata per boicottare la Bud Light

L'Ultra Right Beer - o "birra di estrema destra" - è nata per boicottare la Bud Light, e in un paio di settimane ha già raggiunto il milione di dollari in vendite.

Ultra Right Beer: è un successo la birra di estrema destra nata per boicottare la Bud Light

Chissà se ai piani alti di Anheuser-Busch si aspettavano un tale contraccolpo quando, all’inizio del mese di aprile, decisero di fare pubblicizzare la birra Bud Light dall’attivista transgender Dylan Mulvaney? La conseguenza più immediata, come vi raccontammo a tempo debito, fu un disastroso crollo in borsa che portò alla perdita di circa 5 miliardi di dollari. I mal di pancia, tuttavia, erano appena iniziati: la campagna mediatica ha innescato una reazione di protesta che si pone su di uno spettro ideologico completamente opposto, e che ha portato alla nascita della Ultra Right Beer – o “birra di estrema destra“, traducendo il nome in italiano -, prodotto lanciato da un certo Seth Weathers e ormai prossimo a superare il milione di dollari in vendite.

Ultra Right Beer, la birra di estrema destra che risponde alla partnership della Bud Light

Birra Bud Light

A Seth Weathers occorre riconoscere l’abilità di avere saputo intercettare il discontento generato dalla partnership con Mulvaney e di averne approfittato con una dialettica chiara e concreta che si rifà a temi conservatori. L’Ultra Right Beer è “100% Woke Free”, racconta Weathers, ed è simbolica di un “movimento di persone che parlano e dicono di no” ai valori che ha percepito come promossi nella nuova campagna pubblicitaria della Bud Light.

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La pubblicizzazione di questa “birra di estrema destra” si basa, come accennato in precedenza, sulla totale negazione della comunicazione portata avanti da Bud Light: negli spot il personaggio principale è un “papà conservatore” con tanto di mazza da baseball che viene usata per polverizzare una lattina di Bud Light.

“Se sai quale bagno usare, allora sai quale birra dovresti bere” spiega il papà conservatore nello spot pubblicitario, riferendosi in maniera tutt’altro che velata – e anche vagamente stereotipica – a Dylan Mulvaney, attivista trans e influencer coinvolto nella campagna di Bud Light. L’efficacia della comunicazione della Ultra Right Beer, in ogni caso, è innegabile; e come accennato si basa sul principio del boicottaggio: “Fino a quanto non causiamo danni economici alle aziende queste non smetteranno mai di trattarci come spazzatura” ha spiegato Weathers.

I numeri, come accennato, sono dalla sua parte: la Ultra Right Beer è in attività da appena 12 giorni e si avvicina a superare il milione di dollari in vendite entro la fine del mese, mentre le vendite di Bud Light sono crollate del 17% in valore e con un calo del volume del 21% nella settimana terminata il 15 aprile, stando alle più recenti rivelazioni di NielsenIQ. Un crollo verticale che ai piani alti hanno cercato di tamponare con nuove pubblicità di stampo più “patriottico”, ma nel frattempo una domanda sorge spontanea: com’è possibile che i pubblicitari della Bud Light avessero una lettura così errata del proprio pubblico?