Una Pasqua sorprendentemente amara, quella vissuta dai tifosi del Bari – e no, non ci riferiamo affatto alle performance sportive della squadra biancorossa, che per di più nella giornata di ieri (il lunedì di Pasquetta, tanto per intenderci) ha pure portato a casa una importantissima vittoria: la cosiddetta pietra dello scandalo riguarda infatti le uova di cioccolato vendute per Pasqua dal club calcistico in un’iniziativa promossa con Dolci Preziosi. Eh già, perché stando a quanto denunciato da innumerevoli tifosi, il dolce, una volta scartato, ha rilasciato un odore particolarmente sgradevole. E il gusto? Anche peggio.
Uova di Pasqua del Bari: il caso e le proteste sui social

L’intera questione ha rapidamente assunto i connotati di una protesta, ritagliandosi con forza uno spazio nell’ampia vetrina dei social. Fra le voci che hanno guadagnato maggiore trazione c’è soprattutto quella di Max Boccasile, speaker radiofonico barese che ha pubblicato sui propri canali social un breve video in cui racconta della sua delusione: “Da denuncia” spiega lo speaker. “In molti mi hanno scritto che anche a loro puzza. Non lo mangiate”.
Boccasile, evidentemente disgustato, si dice dispiaciuto di non poter condividere con i suoi spettatori l’odore dell’uovo di Pasqua del Bari, e addirittura lo paragona al puzzo acre del fondo delle bottiglie di olio di oliva andate a male. Una delizia, insomma. Come accennato in apertura, tuttavia, non era solo l’uovo dello speaker ad essere “guasto”: nei commenti sotto il suo video, infatti, genitori e tifosi baresi raccontano di un’esperienza simile, con l’uovo che, una volta scartato, ha cominciato a emanare un pessimo odore.
I più cauti hanno deciso di digiunare e gettare via – seppur a malincuore – uovo, confezione e sorpresa, vietando naturalmente anche ai propri figli di assaggiarlo (e qui non possiamo che immaginare la loro delusione: abbastanza da rovinare la Pasqua); ma altri, più coraggiosi – o forse banalmente più raffreddati – hanno deciso di pinzarsi il naso e buttare giù un boccone. Un po’ come da piccoli si faceva con lo sciroppo al gusto di fragola, per intenderci.
Il risultato? L’odore era tutto un programma. “Mio figlio mi aveva detto che il sapore del cioccolato era strano” si legge nelle testimonianze raccolte da Repubblica Bari. “Anche per noi è così” racconta un’altra mamma “la cioccolata aveva un gusto rancido e lo abbiamo buttato”. Naturalmente c’è anche chi, fortunatamente, non ha potuto lamentarsi di nulla; facendo strada all’ipotesi che il problema abbia riguardato solo alcuni lotti.
È bene notare, infine, che le uova di Pasqua del Bari sono state donate anche ai bambini del reparto pediatrico di Oncoematologia del Policlinico del capoluogo pugliese: stando a quanto riportato da Repubblica, tuttavia, non è ancora stato segnalato nulla di strano.