Vi leggiamo! I 10 migliori commenti della settimana

Quali souvenir commestibili avete portato a casa dalle vacanze?

Il 26 agosto 2011 alle 13:09 stefano r ha detto:
Di ritorno dalla Namibia ho riportato la biltong, tradizionale carne secca di antilope e gazzella (per la precisione Orici e Kudu). Lì si mangia a pezzettini come snack, qui pensavo di affettarla sottile e di condirla con olio e limone“.

Il 26 agosto 2011 alle 13:34 Pigi ha detto:
Da Londra ho portato il ricordo di garlic bread, onion rings e chiacchere con autoctoni del Glasshouse Stores pub, e del premiato brownie di Paul A. Young. Il sapore di un piatto di Bangers&mash&onion chutney, e di una treacle tart ricoperta di crema mangiate a due passi da Oxford Street con 20 gradi e pioggerellina fuori. L’immagine di due cene nella saletta superiore del Coach&Horses di Soho, concluse con birra e sing-along insieme a Magic Betty“.

Cosa mangia e come: radiografia di un automobilista italiano nell’area di servizio.
Il 24 agosto 2011 alle 23:12 EdoGrill ha detto:
Ancora indelebile dopo tanti anni il ricordo di un 31 Dicembre bloccati dalla neve in autogrill: cenone di fantozziana memoria, con tanto di aragoste e champagne. Bellissimo e imbattibile!

Il 24 agosto 2011 alle 11:48 qweee ha detto:
Prodotto costante” fu la risposta che un americano diede quasi 30 anni fa alle mie critiche sui primi McDo europei. Eravamo a Parigi, e secondo lui era meglio mangiare un hamburger perché ‘almeno so che sapore ha’“.

Il 25 agosto 2011 alle 11:52 gianluca ha detto:
“Il ‘prodotto costante’ non sarebbe una cattiva idea se la costante fosse la qualità. Il problema è che da McDo mangi un prodotto costantemente molto scadente, quindi è inutile“.

Il 24 agosto 2011 alle 19:54 pizzeriaitaliana ha detto:
Una cosa meravigliosamente snob capitata anni fa in un autogrill: sublime pranzo estivo durante un Milano-Roma a Roncobilaccio a base di tortellini in brodo e relativo carrello dei bolliti. Sangiovese e caffè. Fantastico“.

13 cose che ho imparato sull’insopportabile disputa carta vs internet.

Il 25 agosto 2011 alle 15:01 WineRoland ha detto:
La differenza tra bit e carta si vede qui, e negli altri siti. Commenti subito, replichi all’autore, gli dici che è un venduto oppure un genio. In una rivista cartacea o peggio in una guida, questo non si può fare. Temo che alcuni critici cartacei abbiano paura di scendere dai loro scranni per mescolarsi con gli altri“.

I russi, i russi, gli americani (del perché simpatizzare con i 6 russi che non hanno pagato 86.000 euro al Billionaire).

Il 25 agosto 2011 alle 11:01 Chia Tak ha detto:
Questa impresa la metterei tra i capolavori russi insieme a Il maestro e Margherita“.

Ultima Spiaggia di Capalbio: se fossi affiliato alla sinistra champagne, giuro, mi dimetterei.

Il 23 agosto 2011 alle 19:00 Ermanno Nuonno di Agnone ha detto:
Il piatto e’ niente se confrontato con una stranezza trovata “da Miguel” a Cala Galdana, Menorca. Un misto di couscous, riso, arselle, pollo, coniglio, chorizo, cozze e gamberoni indiani con salsa tipo sugo bolognese. Sul menu’ era descritta come “nuestra especialidad muy buena, pequena de los italianos, intendidores de comidas finas y de primera calidad”. Piangevamo dalle risate!“.

Prova d’assaggio: la mozzarella del supermercato.

Il 22 agosto 2011 alle 16:14 Ermanno Nuonno di Agnone ha detto:
Una provocazione: la miglior mozzarella di bufala si trova… in Gran Bretagna. Jody Scheckter, ex pilota della Ferrari, alla fine dei ’70 si ritirò e comprò una fattoria nel sud dell’Inghilterra. Acquistò una grande mandria di bufali/e campane e invitò specialisti campani per insegnare al proprio personale come produrre mozzarelle mozzafiato. La fattoria prepara le mozzarelle al mattino presto, arrivano nei negozi londinesi verso le 9, NON si mettono in frigorifero e si mangiano in giornata. Infine il prezzo: 10 sterline (11 euro) al kg, meno che in Italia“.