Parrozzo abruzzese, la ricetta del dolce che piaceva a D’Annunzio

Il parrozzo abruzzese, la ricetta di un dolce nato negli anni 20 del Novecento, facile da fare in casa, con un intenso profumo di mandorla.

Parrozzo abruzzese, la ricetta del dolce che piaceva a D’Annunzio

Il parrozzo abruzzese è un dolce tipico degli Abruzzi che si prepara durante le festività di Natale. Deve la sua origine a un pasticcere pescarese, Luigi D’Amico, che nel 1920 inventò questo dolce ispirandosi alla tradizione del pane rozzo, una pagnotta gialla a base di farina di mais cotta nel forno a legna. D’amico sostituì il mais con le uova, che conferiscono a questo dolce un colore giallo chiaro, e preparò un dolce a forma di pagnotta, con una copertura al cioccolato che avrebbe dovuto mimare le bruciature che si trovano sulla crosta del pane quando questo cuoce nel forno a legna.

Il suo dolce divenne presto un successo, anche grazie ad uno sponsor d’eccezione, Gabriele d’Annunzio, pescarese anch’egli. La pasticceria di D’amico si trovava accanto alla casa della madre di D’annunzio e fu per questo motivo che il poeta assaggiò spesso il dolce, fin dalla sua infanzia. In una lettera del 1934 scriveva al pasticcere: ““Mio caro Luigi, sempre al mio cuore il tuo parrozzo è come il più profondo sasso della Maiella spetrato e convertito in pane angelico.” Al Parrozzo d’Annunzio dedicò anche una canzone in dialetto, e oggi, a ricordo di quella amicizia poetico-gastronomica esiste un premio letterario intitolato a Luigi d’Amico. Nel frattempo quello di d’Amico è diventato un marchio di pasticceria e cioccolateria di alta qualità.

Il parrozzo negli anni ha acquisito il titolo di Prodotto Alimentare Tradizionale della regione Abruzzo. Nella ricetta originale si prevede l’uso anche di due o tre mandorle amare, o armelline, che conferiscono al dolce quel caratteristico sapore dolce e amaro che lo rende ancora più goloso, tuttavia le mandorle armelline sono di difficile reperimento, e, per ottenere un risultato simile, si può ricorrere all’essenza di mandorle amare per la pasticceria. Si tratta di un dolce tipico da servire con caffè o tè, oppure da accompagnare a vini liquorosi e dolci, o a liquori a base di arancio, come l’Aurum pescarese o il Cointreau.

Se vi piacciono le torte con una storia alle spalle provate anche la tarte tropezienne, oppure la torta 900 di Ivrea.

Cucina: Italiana
Difficoltà: Facile
Preparazione: 10 Minuti
Porzioni: 6 Persone
Prezzo: Basso
Calorie: 530 Kcal
Vegetariano
Ingredienti
  • Uova 4
  • Mandorle farina 100 g
  • Semolino 100 g
  • Sale fino 1 Pizzico
  • Zucchero semolato bianco 100 g
  • Limone la scorza grattugiata 1
  • Burro 80 g
  • Cioccolato fondente 200 g

Come fare il parrozzo abruzzese

1

Dividete i tuorli dagli albumi, montate gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale. Mescolate, con una forchetta, lo zucchero ai tuorli in modo che si sciolga il più possibile, poi montate con lo sbattitore elettrico anche i tuorli fino ad ottenere un composto bianco e spumoso.

2

Mescolate ai tuorli il semolino e la farina di mandorle setacciate insieme, aggiungete il burro fuso e la scorza grattugiata del limone e mescolate bene: otterrete un composto denso, che deve però essere omogeneo. A questo punto aggiungete anche gli albumi montati a neve, mescolando con una spatola dal basso verso l’alto in modo da non smontare gli albumi.

3

Imburrate uno stampo da zuccotto che possa andare in forno. Infarinatelo con un po’ di farina di mandorle e versate il composto del parrozzo. Cuocete in forno statico a 180 gradi per 40 minuti, poi sfornate e fate raffreddare completamente prima di staccare il parrozzo dallo stampo. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con un goccio di latte e versatelo sopra al parrozzo per ricoprirlo completamente.

Risultato
Parrozzo abruzzese, la ricetta del dolce che piaceva a D’Annunzio

Conservazione

Il parrozzo abruzzese si conserva fuori dal frigo, lontano da fonti di calore, per 5 o 7 giorni; se però prevedete d conservarlo, aggiungete al cioccolato, mentre lo fondete, 10 gr di burro che aiuteranno la glassa a non seccarsi troppo e a mantenere una certa elasticità e morbidezza.

Consigli e varianti

Se volete accentuare il profumo di mandorla tipico di questo dolce potete usare un’essenza di mandorla per dolci oppure aggiungere all’impasto un paio di cucchiai di Amaretto di Saronno, o, meglio ancora, del liquore tipico pescarese Aurum.

Se preferite, con queste dosi, potete realizzare 4 parrozzi monoporzione, usando altrettanti stampi da zuccotto, oppure delle coppette di alluminio che reggano al calore del forno. Per una resa più contemporanea, potete servire i parrozzi monoporzione accompagnati da frutta fresca e salsa al cioccolato.

Infine, se non avete il tradizionale stampo da zuccotto, potete usare anche uno stampo normale, la torta andrà comunque capovolta e decorata con il cioccolato; tuttavia vi consigliamo uno stampo al massimo da 24 cm, in modo che la torta risulti alta e non troppo larga.

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