I testaroli sono un primo piatto antico, tipico della Toscana e in particolare della Lunigiana e sono un presidio Slow Food. Anticamente si preparavano con la farina di farro, e venivano cotti sui testi, delle grandi piastre di ghisa in cui non si aggiungevano grassi; oggi invece si usa la farina 00, o al massimo la tipo 1, e i testaroli vengono cotti in padella antiaderente.
I testaroli vengono tagliati a losanghe di 5 cm di lato circa, e poi lessati in acqua salata. Attualmente si condiscono con il pesto genovese, ma la ricetta originale prevede solo Parmigiano grattugiato on aggiunta di basilico fresco tritato, e ovviamente olio di oliva.
La parte più complicata della ricetta è la consistenza, i testaroli crudi devono essere una pastella leggermente più densa di quella delle crepe, e quando li mettete in padella dovete aspettare che facciano le bolle in superficie prima di rigirarli. Anche la cottura in acqua bollente salata è un po’ complicata, perché i testaroli potrebbero rompersi, quindi dovrete tenere basso il bollore perché l’energia cinetica dell’acqua non rompa i testaroli e usare anche una certa attenzione per scolarli: non gettateli nel colino ma sollevateli con una schiumarola e adagiateli nei piatti.
INGREDIENTI
- Farina 00 400 g
- Burro 10 g
- Pecorino
- Pesto alla genovese pronto 4 Cucchiai
- Olio extravergine di oliva
- Sale fino
Preparazione
Risultato

Consigli
Condite ciascun piatto con un cucchiaio di pesto, dell’olio e del formaggio.