Dolomiti: bere e mangiare bene secondo il New York Times

Il New York Times ha pubblicato una guida turistica delle Dolomiti senza dimenticare bar, alimentari, ristoranti e caffè. Ecco quali sono

Dolomiti: bere e mangiare bene secondo il New York Times

Il New York Times ha pubblicato una guida turistica delle Dolomiti all’interno della decennale rubrica di viaggi 36 Hours, che offre consigli a chi ha poche ore da dedicare alla visita di una città o di un territorio.

Le guide del New York Times non dimenticano di dedicare il giusto tempo a colazioni, pranzi, aperitivi e cocktail per il dopo cena. Quella sulle Dolomiti è stata scritta da Ingrid K. Williams, scrittrice freelance che vive da alcuni anni in Liguria.

Williams ha descritto la monumentale catena montuosa italiana come un parco giochi unico al mondo per chi ama avventurarsi all’aria aperta, che siano sciatori in inverno, escursionisti in estate, arrampicatori, ciclisti e molto altro.

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Tra laghi, estesi musei all’aperto sul primo conflitto mondiale, parapendio e circumnavigazioni delle tre cime di Lavaredo, la guida infila una serie di consigli culinari interessanti.

Dolomiti: La mappa dei posti consigliati dal New York Times

Primo giorno, dalle ore 20

Proprio sopra il paese di Brunico, si può cenare a base di cucina tradizionale tirolese all’Oberraut, chalet alpino con accoglienti sale rivestite in legno. Nel menu si trovano canederli deliziosi fatti con ingredienti a chilometri zero (12,50€).

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Oppure è consigliabile prenotare un tavolo all’Osteria Garsun, ristorante a conduzione familiare con menu fisso di specialità tipiche ladine (€ 25), quali panicia, minestra di orzo e verdure o casunziei, ravioli fatti in casa serviti con burro fuso, semi di papavero macinati e parmigiano. Tra i dessert, bisogna provare lo strudel di mele tiepido con un generoso bicchiere di grappa.

Dopo cena, la piccola movida locale si ritrova al Brunegg’n, un cocktail bar di Brunico con musica dal vivo. Seduti al tavolo si ordina la Coloniale, I.P.A. del birrificio bolzanino Batzen Bräu (5,50€), o si dà una chance all’Hugo Mango, frizzante cocktail tirolese al sambuco con tocco fruttato (€4,50).

Secondo giorno, ore 12:30

Quando lo stomaco inizia a brontolare, è consigliabile dirigersi al Pur Südtirol, caffè e negozio di alimentari dove tutto –frutta, yogurt e formaggi– arriva dal territorio circostante. La scorta per un picnic comprende un po’ di speck, graukäse (pungente formaggio a latte crudo vaccino, specialità dell’arco alpino tirolese), sidro di mele e una croccante pagnotta di segale.

Pur Südtirol: negozio e ristorante

Oppure si pranza al caffè, (12€ circa) che propone insalate fresche e specialità del giorno, come i canederli con cavolo tritato.

Secondo giorno, ore 17

Anche se la zona è conosciuta per i suoi vini bianchi, il New York Times suggerisce di saltare Sylvaner e Riesling a favore dei rossi dell’Alto Adige, con una degustazione all’Abbazia di Novacella, monastero agostiniano fondato nel 12° secolo, che produce vino da uve coltivate nei vigneti terrazzati del circondario.

Abbazia di Novacella (immagine: New York Times)

Non c’è che l’imbarazzo della scelta, si può optare per un sorso robusto di Santa Maddalena o preferire la dolce Schiava, l’aromatico Lagrein o il pungente Zweigelt. Seduti a un tavolo della Stiftskeller, la vivace cantina del monastero, è anche possibile scoprire un nuovo vino preferito e approfittare dell’assortimento per fare piccole scorte.

Secondo giorno, ore 20

In Alta Badia, bellissima valle punteggiata da città turistiche, non mancano le tre stelle Michelin. Nel piccolo e ben curato villaggio di San Cassiano, una flotta di Porsche parcheggiate annuncia l’Hotel Rosa Alpina, con il suo acclamato ristorante, St. Hubertus, che l’anno scorso ha conquistato la terza stella Michelin per la cucina di alta montagna dello chef Norbert Niederkofler (menù degustazione da € 200).

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st Hubertus

Ristorante St. Hubertus

E in fondo alla strada, all’hotel Ciasa Salares, uno chef emergente, nonché alunno di Niederkofler, è riuscito ad attirare l’attenzione del mondo culinario. Non ancora trentenne, Matteo Metullio ha già ottenuto la seconda stella Michelin per la giocosa cucina del ristorante La Siriola (menù degustazione da € 130).

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Terzo giorno, ore 13

Spostandosi in funivia dal paese di Ortisei alla cima del Mont Sëuc, sull’Alpe di Siusi, si può pranzare nei tavoli all’aperto del ristorante Mont Sëuc, con vista spettacolare sull’arco alpino.

Un piatto di Matteo Metullio

Hotel

Gli hotel che il New York Times consiglia hanno prezzi diversi: una doppia nel piccolo e rustico Hotel Tannenhof, vicino a Brunico (in via Reipertinger 3, a Riscone) costa 92 €.

La stessa sistemazione nel delizioso Rosa Alpina, a conduzione familiare, prima struttura trentina con un ristorante tre stelle Michelin e 51 camere très chic (Strada Micurá de Rü 20, San Cassiano), costa circa 500 €.

A settembre, una camera doppia all’Adler Mountain Lodge, nell’Alpe di Siusi, moderno lodge con bungalow distribuiti lungo le piste da sci (Via Piz 11, Alpe di Siusi), costa 800 €.

[Crediti | New York Times]