Casa Mastrota su Food Network: recensione

Da Mondial Casa a "Casa Mastrota", il nuovo programma di Food Network: come se la cava il re delle televendite degli anni '90 di Mediaset in un programma tutto suo.

Casa Mastrota su Food Network: recensione

I più giovani e i giovanissimi non se lo ricorderanno, ma Giorgio Mastrota è un mito della televisione italiana: occhi azzurrissimi e una simpatia rara che lo precede (tanto da essere stato al gioco per una ironicissima canzone dei Nanowar, su di lui, ovvero The Keeper of Inox Steel), un passato insieme a Natalia Estrada e a presentare Bellezze al Bagno. Soprattutto, le indimenticabili televendite di batterie di pentole rigorosamente “in acciaio Inox 18/10“. Ebbene, dal venderle è passato a usarle per davvero, quelle padelle: infatti ora ha una nuova trasmissione di cucina tutta sua: Casa Mastrota su Food Network (canale 33, ogni lunedì alle 21h).

Non è nuovo nel mondo del food, Mastrota: aveva già partecipato come giudice a Ricette d’Italia-Piatti in Tavola, trasmissione che ha visto Benedetta Rossi come inedita conduttrice. Proprio in quell’occasione, Giorgio raccontò della sua vita in Valtellina nell’abbraccio dei pizzoccheri e della cucina montana (ben diversa dalla “Milano da bere” cui era abituato), narrazione con cui ha ovviamente introdotto anche Casa Mastrota. Il nome della trasmissione è sicuramente giustificato dalla presenza della propria famiglia, accanto a lui in questo progetto, ma secondo me è un nostalgico/strategico riferimento anche alla “casa” precedente del presentatore: Mondial Casa, regno delle televendite di cui è stato re indiscusso per tutti gli anni Novanta.

Prezzi e scontrino per le ricette: geniale

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Dicevo che il nome della trasmissione è a parer mio un divertente riferimento alle televendite a Mondial Casa: forse è davvero così, visto che i prodotti usati nelle ricette sono evidenziati con un esplicito e geniale prezzo in sovrimpressione. Non te lo aspetti ma ha perfettamente senso, funziona, fa molto ridere, Mastrota è proprio nel personaggio che più gli appartiene. Com’è che era, “prendi la forchetta Mondial Casa ti aspetta”…?

Se Csaba dalla Zorza, la Carla Fracci della cucina, fa “Cucina Economica” Se Csaba dalla Zorza, la Carla Fracci della cucina, fa “Cucina Economica”

Aria fresca, rispetto alle decine di programmi tv in cui i vari brand sono davvero gestiti malissimo sia come regia sia come impiego – più chi cucina tenta di giustificarli o usarli in maniera naturale e più si notano, spesso risultando quasi un insulto al buon senso di chi guarda da casa. Soprattutto, un magnifico stratagemma per creare un vero filo diretto con lo spettatore, che ha un concreto e utile riferimento economico relativo a ciò che si sta cucinando in tv. la ciliegina sulla torta è l’elenco ingredienti finale citato sullo schermo a mo’ di scontrino, con tanto di prezzo al dettaglio e costo totale.

Le ricette a braccio

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L’intento è chiaro: Giorgio di cibo ne sa e a Casa Mastrota mangi bene e spendi poco. Lo dimostra nel dettaglio, oltre che a parole spiegando di essere abituato a cucinare per tante persone. La montagna lo ha conquistato al 100%, anche per la spesa al mercato o dal piccolo rivenditore che si è trasformata in un’abitudine. Sulle ricette in sé non c’è chissà che da dire (sono carine) ma qui è il modo di fare a dover essere veramente raccontato: Mastrota parla e agisce come se davvero fosse da solo in casa con i propri cari e amici.

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Non guarda nemmeno troppo in camera, va a braccio, bisbiglia, parla con la bocca piena mentre controlla l’impasto, non ha utensili o preparazioni già messe li pronte all’uso. Una nota positiva per la “torta di carote solo 3 euro” descritta in modo meraviglioso e spontaneo sia dal cuoco sia dalla figlia, che ne hanno citato le origini e il fatto che fosse originariamente fatta con carote viola (il colore originale delle carote). Ma senza il tono didascalico da saputelli, o recitato.

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Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è la tradizione ma non narrata come se si trattasse di vita o di morte: Mastrota fa la polenta come va fatta e magari prende la farina dal vicino, ma usa orgogliosamente il paiolo per piano induzione. Fantastico, se provasse a venderlo durante lo show io lo comprerei. Usa il Casera e gli elementi valtellinesi ma per un cous cous, e per di più di grano saraceno (atipico, e che al contempo parla di storia montana). Insomma la sua è una cucina tradizionale ma aperta, originale ma non ricercata, senza l’intento di far colpo.

Tanto ridere, viva la vita

La nuova variante della torta di carote è cruda“, dice con entusiasmo fanciullesco mentre divora dalla marisa l’impasto crudo. O ancora, innocentemente, tagliando le estremità della zucca: “ho eliminato i due culetti della zucca, ho detto culetti anche se c’è un dietro e un davanti“. Mentre completa con la ricotta i crostini di polenta: “quelli bravi dicono quenelle ma è una cucchiaiata poi, alla fine, dai“. Assaggia tutto perché ha una sincera acquolina: “tutto quello che mangiate con la forchetta, col cucchiaio sembra più buona perché se ne mangia di più“. Signore e signori, è la prima volta da moltissimo tempo che provo amore per la cucina su Food Network. Questo sì che è “un pollice in su” (cit.). E la cosa forse più importante è che Giorgio Mastrota funziona molto meglio di tutti i foodblogger e chef visti finora: ti prego Giorgio resta come sei.

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