MasterChef Italia 10: i top e i flop dell’undicesima puntata

I TOP e i FLOP dell'undicesima puntata di Masterchef Italia 10, quella in cui si tirano le somme del programma e il gruppetto della finale si forma in maniera inaspettata: ecco le nostre pagelle.

MasterChef Italia 10: i top e i flop dell’undicesima puntata

Mettetela come vi pare, ma io in quest’undicesima puntata di Masterchef Italia 10 ho pianto come Monir quando sente pronunciare la parola mamma. Sarà l’avvicinarsi della finale, sarà il ricongiungimento familiare che è sempre un momento toccante, sarà che dopo le gravidanze devo ammettere che i miei ormoni non sono mica tornati tutti a posto, come già avrete avuto modo di notare leggendo dei miei bollori nei confronti di Jeremy Chan.

Sarà anche che questa puntata cade in un periodo un po’ nostalgico. È l’anniversario della pandemia, cari miei, che come un Capodanno – ma senza alcolici né trenini – ti fa tornare indietro di 365 giorni, a quando la clamorosa uscita di scena di Bugo era l’argomento di cui parlare la mattina al bar o alla macchinetta del caffè in ufficio.

A quando la proposta di matrimonio di Antonio l’avevo ancora vista col mio gruppo d’ascolto di Masterchef, altro che divano in solitaria.

Ora che, un anno dopo, una nuova edizione di Masterchef sta per finire, scende una lacrimuccia. E non abbiamo nemmeno la speranza di un Morgan che a Sanremo tiri fuori dal cappello un testo scritto ad hoc per buttare tutto in caciara.

Per fortuna, a Masterchef 10, a buttarla in caciara ci pensa Monir, che rovina i bookmakers di tutta Italia finendo in finale grazie a un piatto di spaghetti a vongole.

TOP

La smorfia

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“Siete in sei, e nella smorfia il numero sei ha un significato molto femminile, identifica la protezione materna”. E meno male che non erano in settantuno.

La smorfia/parte seconda

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Peraltro, nel sorrisetto di Antonino Cannavacciuolo mentre parla del sei nella smorfia leggiamo tutta la consapevolezza napoletana di chi sa che “chella ca guarda ‘nterra” è tutt’altro che la protezione materna. Signore e signori, inutile che mi diate della maliziosa, qui si inizia la puntata parlando di vagine.

Monir senza terra

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Sarà pure un apolide che fatica a trovare un’identità, ma il vero talento di Monir è mantenere lo stesso inconfondibile accento pure quando parla marocchino con sua mamma.

Silenzio stampa

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Nulla dirò su Riccardo Canella, già chef del Noma di Copenaghen, perché tutto han detto le ripetute risatine isteriche di Irene e la costruzione di un siparietto amoroso che – diciamocelo – spettava più a me che agli autori di Masterchef.

Are we human?

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Io ho avuto il piacere di incrociare una sola volta Enrico Bartolini e la sua cucina, qualche anno fa, e vi assicuro che allora mi era perso umano. È chiaro che nel frattempo è stato rapito dagli alieni e trasformato in un Visitors.

Fatti non foste per viver come bruti

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A costo di rischiare di citare Topolino anziché Dante, come il nuovo sottosegretario all’Istruzione insegna, devo dirvi una cosa che ho pensato durante l’esterna. Se ci fosse un girone dell’inferno dove finiscono quelli che, a qualsiasi livello, hanno criticato il prezzo di un menu di un tre stelle Michelin, quello probabilmente sarebbe la cucina ultraprecisissima di Enrico Bartolini. E io spero che ci finiscano.

Irene

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Tutti la davano ormai per spacciata, e invece lei ha tirato fuori dal cappello un’incredibile tripletta di vittorie (la prima della storia del programma) diventando la prima finalista di Masterchef 10.

FLOP

La mamma è sempre la mamma

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Alzi la mano chi non ha pensato che Federica si sarebbe mozzata un dito pur di far cessare il fuoco incrociato di Cannavacciuolo e di sua madre che le ripetevano quanto è distratta e lenta mentre tritava i gamberi.

Domande scomode

Alla domanda (opportuna come il tweet di Zingaretti su Barbara D’Urso) “Sei fidanzato?”, lo chef Riccardo Canella risponde “forse”. No, fidati. Se conosco poco poco le donne, dopo questa risposta considerati pure libero come l’aria.

Ah, perché, non posso?

masterchef italia 10

Arrivati all’undicesima puntata, Federica non ha ancora capito che non può finire il piatto a tempo scaduto, e si stupisce pure che glielo facciano notare. Floris, ti prego, intervieni tu, che poi ne facciamo un meme.

Gente che si lascia ispirare

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Antonio si approccia agli omaggi agli chef stellati con la sicurezza di chi è convinto che basti aver imparato l’Artusi a memoria per riproporre la triglia di Cannavacciuolo. E così pensa di presentare un cervello in una testa d’astice perché anche al Noma usano la testa di un germano reale come contenitore. In fondo, pure Fontana tagliava due tele, che ci vorrà mai.

Federica la modesta

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“La finale perfetta era Azzurra, Antonio e Federica. Io ho vinto la prima Mistery, io ho sempre dato il massimo. Vi prometto che sentirete ancora parlare di me”. Addio Federica, insegna agli angeli a essere umili.

Cenerentola e il Principe Azzurro

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Me lo sono sempre chiesta io, se il Principe Azzurro se la meritasse una come Cenerentola. Cioè, parliamo di uno che chiacchiera tanto ma alla fine, per riconoscere l’amore della sua vita dopo averci ballato tutta la notte, ha bisogno di far provare una scarpetta a tutto il regno, perché mica si ricorda che faccia avesse. Ecco, se Irene è la Cenerentola di Masterchef, il Principe Azzurro tutto chiacchiere, distintivo e fumo negli occhi potrebbe essere Antonio, che afferma ridacchiando che sì, Irene sarà la vincitrice di Masterchef Italia 10, ahahah. Ecco, sarebbe così bello se una volta tanto la storia andasse a finire con Cenerentola che gliela fa mangiare, quella stupida scarpina.

Il futuro televisivo di Enrico Bartolini

enrico bartolini al mudec

Con la stessa naturalezza con cui Matteo Renzi parla inglese e lo stesso trasporto emotivo del cervello di astice nel piatto di Antonio, Enrico Bartolini racconta di quando ha ricevuto la terza stella per il suo MUDEC. Meno male che ha una brillantissima carriera nella ristorazione, perché direi che la tv non è esattamente il suo mondo.