L’Apecar con il forno a legna non l’avete brevettato voi, purtroppo

Street food: il brevetto dell'Apecar con forno a legna e i requisiti per cuocere la vera pizza napoletana, va a Giovanni Kahn della Corte, proprietario del marchio Johnny Take Uè

L’Apecar con il forno a legna non l’avete brevettato voi, purtroppo

Su certe cose non si scherza, con tutto che il tuo marchio si chiama Johnny Take Uè, che sembra una burla ma invece è un progetto innovativo, con tanto di riconoscimento del ministero dello Sviluppo.

Stiamo parlando del primo Apecar con forno a legna che, dal 2012 ormai, smercia pizze a portafoglio (piegate in 4 e servite su un foglio di carta paglia) lungo le strade campane.

Insomma, un’ Ape, il veicolo che grazie al suo profilo easy coincide con la gastronomia di strada, riveduto e corretto dall’imprenditore napoletano Giovanni Kahn della Corte, che di quel marchio insolito —Johnny Take Uè, appunto— è il titolare.

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L’esatto nome del brevetto è “mezzo di trasporto a tre ruote, dotato di forno a legna tradizionale”, e per ottenerlo ci sono voluti anni. Come perché, non parliamo mica di un forno per cuocere semplici focacce o altri derivati del piatto simbolo di Napoli.

Quello che il giovane laureato all’università Federico II di Napoli con una tesi sul “Food and Beverage Management” ha piazzato sul suo furgoncino, è un forno a legna con tutte le caratteristiche per garantire una vera margherita. E sapete che i regolamenti, sul fronte pizza, sono particolarmente severi.

Probabilmente al risultato, arrivato dopo ricerche e investimenti, ha contribuito anche il recente riconoscimento dell’arte del pizzaiolo napoletano come patrimonio Unesco.

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Per quanto le tre ruote abbiano incrociato spesso negli ultimi anni i destini della ristorazione veloce e di qualità, dall’aperitivo chic in piazza alla pastasciutta, dal gelato alle ostriche e champagne di certe Apecar milanesi, nessuno monta un forno a legna con canna fumaria (smontabile), tavoli da lavoro a scomparsa, che non necessitano di supporti esterni e piantina di basilico da cui staccare la fogliolina al momento del servizio.

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Sì perché l’ingegnoso furgoncino permette di fare le pizze all’istante, davanti ai clienti, usando ingredienti freschi, e di sfornarla dopo pochi minuti di cottura su un piano in biscotto di Sorrento.

L’impasto utilizzato, secondo i moderni precetti della pizza napoletana, è quello a lenta lievitazione e lunga maturazione del pizzaiolo Aniello Buonocore, c’è pure la possibilità di ordinare la margherita con il pomodorino giallo.

Johnny Take Uè, presente con l’Apecar pizzeria in diverse realtà commerciali italiane e straniere, è una delle diverse idee del vulcanico Kahn della Corte, che è anche tutor aziendale alla Federico II, dove segue numerose tesi di laurea sul tema della ristorazione e dello street food.

[Crediti | Repubblica]