Come proteggersi dai batteri e dalle contaminazioni in cucina

Maneggiare il cibo nel modo sbagliato può diventare un veicolo per contaminazioni alimentari nelle nostre cucine. Una guida per evitarle

Come proteggersi dai batteri e dalle contaminazioni in cucina

Preoccuparsi per la presenza eccessiva di chimica negli alimenti, dai pesticidi in giù, è sacrosanto. Ma pure maneggiare il cibo nel modo sbagliato può mettere in pericolo la nostra salute, soprattutto se diventa un veicolo per le tossinfezioni alimentari.

Le cose da fare? Evitare la contaminazione del cibo con gli agenti patogeni, fare in modo che non si propaghino e prevenirne la sopravvivenza.

Come riferito da Il Salvagente, l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha messo a punto una guida per proteggersi dai batteri e dalle contaminazioni in cucina.

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Scopriamola insieme, perché a volte pulire a fondo non basta.

L’arrivo dei germi in cucina

Mettetevi l’anima in pace, le nostre cucine rappresentano un habitat naturale per germi e batteri. E spesso siamo noi stessi a portarli.

Pulizie di primavera

Per non parlare di persone con qualche patologia, oltre all’accesso di cani, gatti, insetti vari (sapete tutti dov’è passata l’innocua mosca ora placidamente posata sulla vostra frutta, vero?). E nei casi più disgraziati, pure da topi e roditori.

Cosa sono le “contaminazioni incrociate”

I cibi crudi come carne, pesce e vegetali possono originare pericolose “contaminazioni incrociate”, ovvero un trasferimento di germi da un alimento all’altro, come quando in frigo mettete, senza coprirli, una torta con panna montata accanto al pecorino e alla trota salmonata.

Il contatto tra cibi crudi dentro al frigo va evitato mettendoli in contenitori separati e coperti, è anche bene lavare ogni stoviglia, utensile o piano di lavoro venuto a contatto con i cibi crudi.

Quali sono gli alimenti più rischiosi?

Particolare attenzione occorre per pesce, carne e pollame congelati, i più rischiosi dal punto di vista della proliferazione batterica.

Bisogna avere cura di scongelarli in frigo, e non a temperatura ambiente, magari effettuando il trasferimento freezer-frigo la sera precedente, per poi cucinarli subito.

carne scongelata

Anche il calore è uno strumento efficace nella lotta ai germi: verificate di cuocere sempre correttamente i cibi. L’ideale è dotarsi di termometro da alimenti per mantenere la temperatura interna perfetta (70° C. per almeno 2 minuti).

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Ricordate di non lavare mai la carne di pollo, sulla cui superficie si annidano colonie di batteri; con il lavaggio e lo sfregamento rischiate di spargere i germi ovunque. E se proprio non potete farne a meno, lavate tutte le superfici, pareti comprese, dove avete lavato il pollame.

Le uova

Il guscio delle uova può essere portatore di germi patogeni, come ad esempio quello della salmonella. È consigliabile conservarle in frigo alla temperatura massima di 7 °C., evitando di usare quelle col guscio troppo sporco o crepato.

Da evitare per lo stesso motivo anche il consumo di uova crude. Per prepararvi un tiramisù ricorrete alla pastorizzazione delle uova: mentre le montate, rovesciatevi sopra lo zucchero fatto bollire in precedenza con qualche cucchiaio d’acqua fino alla formazione di grosse bolle, cioè a 120°C. circa.

uova sode

Anche una cottura corretta contribuisce ad eliminare germi e batteri. Fate cuocere gli alimenti raggiungendo una temperatura al cuore di 70 °C., mantenendola per almeno due minuti. La temperatura tra il 70 e 100 °C. è in grado di distruggere la maggior parte degli agenti patogeni.

E in genere, sarebbe bene mantenere i cibi a una temperatura pari o superiore ai 65 °C oppure inferiore ai 7 °C., che nel caso delle uova significa ridurre la potenziale propagazione di Salmonella.

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Altra regola generale? Conservare eventuali avanzi in frigorifero, non a temperatura ambiente, e consumarli entro due o tre giorni.

Attrezzi per la pulizia? Non sempre alleati

Non solo i cibi, anche gli strumenti per prepararli possono portare germi patogeni. Particolare attenzione va posta a spugnette e panni vari per lavare i piatti. Siccome si asciugano lentamente possono diventare un ricettacolo di germi, lavateli spesso, preferibilmente in lavastoviglie, dove si raggiungono temperature elevate che distruggono i microrganismi, e cambiateli con regolarità.

Ma la regola d’oro è sempre una: lavarsi spesso le mani, non sono sui palmi ma anche sul dorso e tra le dita. In fondo sono le mani gli strumenti che usiamo più spesso per maneggiare e preparare i cibi. E sempre loro, purtroppo, sono il veicolo per buona parte dei batteri che finiscono nel cibo.

Nonostante la nostra splendente cucina.