La crema pasticcera e i suoi derivati: tutte le creme che puoi fare partendo dalla “base”

La crema pasticcera è una preparazione fatta e finita ma può diventare base per altre creme importantissime in pasticceria. Eccole tutte, dalla diplomatica alla chiboust.

La crema pasticcera e i suoi derivati: tutte le creme che puoi fare partendo dalla “base”

La crema pasticcera fatta e finita si presta come base per altre creme, più complesse e che si adattano a più tipologie di dessert. Basta aggiungere un solo elemento per trasformare un caposaldo della pasticceria in qualcosa di nuovo – nuovo bensì ufficiale, non di fantasia – un po’ come accade per il roux e la besciamella. Insomma si parte dalla “salsa madre” per raggiungere altri e alti livelli sentendosi dei veri e propri maestri: sì perché se alcune proposte sono semplicissime, altre lo sono un po’ meno e necessitano di pazienza e precisione. Sono qui apposta con una semplice guida che vi farà volare con fantasia e desiderio.

Per poter procedere con il racconto sui derivati della crema pasticcera mi premuro di costringervi a fare un ripassino delle caratteristiche che deve rispettare la versione basica. Eccovi un approfondimento pieno di nozioni utili come l’uso di soli tuorli o di uova intere, la tipologia di fornello su cui cuocerla, come trattare amidi e latte, le temperature di cottura e di raffreddamento, e molto altro.

Crema Chiboust o Saint Honorè

ricetta torta versata alla marmellata fetta di torta ripiena con crema e marmellata

Una delle creme più famose derivate dalla pasticcera è la chiboust, conosciuta anche come crema Saint Honorè: è soffice e molto delicata perché vede la meringa italiana tagliare la pasticcera (una crema pasticcera particolarmente carica di tuorli), per una consistenza unica. Variando la proporzione tra pasticcera e meringa italiana, e ottenendo quindi fluidità diverse, è possibile aggiungere anche una certa grammatura di colla di pesce. La chiboust è usata in torte fresche e cremose, eleganti e delicate, e vede spesso l’accostamento con la frutta. Si tratta tra l’altro di un’ottima soluzione per riciclare parte degli albumi avanzati dalla preparazione della crema Madre.

Crema Madame

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La crema madame è un trionfo di peccaminosa bontà perché vede unirsi in un matrimonio spettacolare gli altri due ingredienti che, con una base di crema pasticcera, farebbero raggiungere l’apoteosi: burro e panna montata. Si fa la crema pasticcera e, quando è finita e ancora tiepida, vi si incorpora una bella dose di burro freddo; lasciata raffreddare completamente, si incorpora altrettanto burro ma lasciato a temperatura ambiente così da averlo a pomata; infine si amalgama anche la panna fresca montata. Il segreto è soprattutto in quest’ultima fase: la panna non deve essere montata troppo… se capita, infierite e trasformatela in burro ma per la Madame montatene dell’altra.

Crema Mousseline

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Se l’idea del burro extra ci piace, ma non l’idea della panna montata extra, allora fermiamoci pure al primo step per puntare sulla crema mousseline: ovvero crema pasticcera con aggiunta di burro. Tanto burro, circa metà del peso complessivo della crema (1 kg di crema, 500 g di burro; 500 g di crema, 250 g di burro): per la madame la quantità è leggermente inferiore data poi la grassa presenza della panna. Farla è molto semplice, si procede come descritto al punto precedente ovvero metà dose di burro aggiunta subito a crema tiepida, l’altra metà di burro a pomata incorporata a crema fredda. E più il burro è di qualità e più si vola, eccovi un prospetto dei burri in commercio, per praticità.

Crema Diplomatica

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Ecco la più famosa delle creme derivate dalla base, ovvero la crema diplomatica. Si tratta di una crema pasticcera delicata e soffice, areata, morbida e di un elegante pallore, ideale per farcire cannoncini e bignè ma anche per dessert come la millefoglie. Per farla basta miscelare alla pasticcera una proporzione ben precisa di panna montata con zucchero e vaniglia, per un rapporto di 1:3 ovvero 1/3 di panna montata e 2/3 di crema pasticcera. Uniche due regole: entrambe le basi devono essere ben fredde, ed è la panna montata ad essere incorporata nella crema, mai viceversa. Interessante, poi, l’origine del nome: il termine “diplomatica” deriva dal greco diploma, che significa letteralmente “piegato in due” ma si riferisce probabilmente all’unione autorevole e istituzionale di questi due elementi.

L’equivoco con la Chantilly

Sono ancora in troppi ad appellare la crema diplomatica “chantilly”, per un errore banalissimo: la panna montata con zucchero e vaniglia si chiama “crema chantilly”, preparazione già completa e anche base appunto per la crema diplomatica. Inoltre, molti pasticceri classici chiamano la crema diplomatica “chantilly italiana”. Quindi:

  • chantilly: panna montata con zucchero e vaniglia
  • crema diplomatica (chiamata anche chantilly italiana): tre parti di crema pasticcera + una parte di crema chantilly