Langhe vs Milano

Oltre al cibo, agli scandali per corruzione, alla mancanza di organizzazione e di buon gusto, Expo 2015 potrebbe trovare terreno fertile per un’altra tipicità tutta italiana, ovvero il campanilismo regionale.

Non mi stupirei se presto il padiglione dei “lumbard” attaccase il padiglione del Lazio all’urlo di “padiglione ladrone, il padiglione lumbard non perdona” o filastrocche di questo genere.

Il “la” alla nostra dose quotidiana di campanilismo è stato però dato online, sui social network (e dove, sennò?) non da un padiglione ma dall’account Facebook ufficiale Langhe, dedicato al territorio piemontese, che ha presentato il nuovo servizio “Barolo Express”, nuovo bus che collega appunto le Langhe con Expo 2015, per consentire un trasferimento più agevole per tutti coloro che vogliono spostarsi fra i due poli turistici del nord, fra Piemonte e Lombardia.

barolo express

Cosa si sono inventati quei geniacci di Langhe su Facebook? Si sono inventati un bel massaggio che non solo invita ad usufruire del Barolo Express, ma anche ad abbandonare Milano, secondo loro ben poco attraente rispetto alle Langhe.

L’idea è vincente: portare i turisti dalle Langhe direttamente ad Expo 2015… anche perché, siamo sinceri, è molto meglio soggiornare tra le nostre colline e fare un salto ad Expo quando lo si desidera piuttosto che fermarsi a Milano! 🙂

Promuovere il proprio territorio insultando Milano. #fail

Posted by Monica Papagna on Tuesday, May 5, 2015

Spiace deluderli, ma l’idea si è mostrata meno vincente di quanto previsto: l’emoticons a fine frase non è stato sufficiente a contenere l’immediata reazione di sdegno sulla sulla rete, che in pochi minuti ha riversato il suo disappunto sull’uscita infelice di un account che gode comunque di una certa visibilità. Risultato; rimozione del post e sostituzione con un nuovo post, più neutrale e a prova di sdegno.

Aldilà di quelli che possono essere i gusti personali e le preferenze vacanziere, promuovere un servizio sminuendo il valore altrui non si rivela sempre un’ottima idea.

C’è chi la pensa diversamente, basti soffermarsi alla pletora di pubblicità comparative che dominano il mercato Statunitense, mentre in Italia da questo punto di vista c’è un certa ipocrisia di fondo, imposta da una regolamentazione pubblicitaria che impedisce di raggiungere i livelli di competizione accessibili alla comunicazione in USA, dove i vari brand se le danno invece di santa ragione.

Il caso specifico, però, non riguarda due prodotti commerciali e concorrenti, ma due realtà turistiche italiane che dovrebbero entrambe essere valorizzate dall’evento EXPO 2015, piuttosto che percepite come in contrapposizione.

Inevitabilmente la concorrenza c’è, sarebbe malafede pensare che non sia così: qualunque regione o territorio preferirebbe fare il pienone di turismo a spese altrui, sempre di business di tratta, non beneficenza o opere di bene. Suona però singolare che la concorrenza si faccia serrata anche in occasione di un evento che – in teoria, e sottolineo in teoria – dovrebbe unire l’orgoglio italiano al di sotto di uno stesso “padiglione”.

Nella pratica, sì vabbe’, orgoglio… tze, qui è il solito magna magna a spese dei turisti e ognuno farà a gara a chi riuscirà a spiumare velocemente la transumanza di visitatori ignari ed ignavi del loro destino gastronomico, che vengano da Milano, dalle Langhe, dalla Trinacria, da Vanuatu o da Paperopoli.

Poco da stupirsi e da indignarsi dunque, tutto come previsto.