A La Prova del Cuoco prima gli italiani? Chef Kumalè se ne va col botto

A La Prova del Cuoco prima gli italiani? Chef Kumalè se ne va col botto

Appena qualche giorno fa Antonella Clerici ed Elisa Isoardi battibeccavano sull’identità, perduta per l’una mantenuta secondo l’altra, de La Prova del Cuoco.

Clerici, che quel programma l’ha presentato per diciotto edizioni, ha detto che qualcosa è cambiato nel mezzogiorno di Rai1, che alla base del crollo di ascolti sopraggiunto –guarda te– con la conduzione di Isoardi, ci sarebbero scelte autoriali infelici.

A partire dai cuochi, sostiene l’ex conduttrice, ai quali gli spettatori si sono tanto affezionati negli anni, e che sono cambiati.

[Mentre Antonella Clerici e Elisa Isoardi battibeccano, La prova del cuoco va a farsi friggere]

La first sciura salviniana ha smentito su Instagram: nessuno è stato lasciato a casa, ha scritto Isoardi, anche se “alcuni hanno declinato l’invito”.

E chi sarebbe così poco accorto da rinunciare alla visibilità del popolare programma di cucina? Quali ragioni potrebbero muovere tanto autolesionismo?

La risposta è arrivata, almeno da parte di uno dei rinunciatari. Trattasi di Chef Kumalè, nome di fantasia preso dal dizionario piemontese (tradotto: “Com’è”): professionista della cucina e della divulgazione, che da una trentina d’anni scrive di cucine del mondo.

Ieri sera Vittorio Castellani –Chef Kumalè all’anagrafe– ha annunciato che non tornerà a La Prova del Cuoco con un post Facebook, poi cancellato per non alimentare polemiche.

Il chiacchiericcio, però, si è animato in fretta e non si zittisce con un click. Specie per le ragioni avanzate dal cuoco.

“Dopo avermi cercato e voluto, mi hanno detto che la trasmissione preferisce dare spazio al multiregionalismo italiano piuttosto che al multiculturalismo a tavola”, spiegava Chef Kumalè nel post cancellato da Facebook, per giustificare l’assenza da un programma che lo avrebbe visto “fare lo slalom tra termini e definizioni da evitare, ricette fusion e rivisitazioni strampalate”.

Poi ha azzardato una similitudine tra una cucina poco inclusiva e la politica, in particolare quella di Matteo Salvini, ministro dell’Interno nonché fidanzato di Elisa Isoardi.

“Anche in cucina oramai mi sembra chiaro il concetto di “Solo gli italiani!”, che rappresenta un’estensione dello slogan “Prima gli italiani!”

[A La prova del cuoco rivogliono Antonella Clerici al posto di Elisa Isoardi]

[Repubblica manda La prova del cuoco con Elisa Isoardi a farsi friggere]

Se crediamo al cuoco, la Clerici non sarebbe andata tanto distante dalla verità: qualche cambio di direzione c’è. E non riguarda solo la cucina in senso stretto. Che la politica tiri le fila dei palinsesti Rai non è un mistero, ma possibile che arrivi a imporre polenta e gorgonzola?

Dal canto suo, RaiUno ha smentito Chef Kumalè, con una nota riportata da Repubblica:

“La Prova del Cuoco è un programma aperto alla conoscenza e alla diffusione televisiva di tutte le cucine del mondo. Dal 10 settembre, data di avvio di questa edizione, sono state presentate molte ricette non tradizionalmente italiane, con piatti e ingredienti dai cinque continenti e continue contaminazioni culinarie (proprio questa mattina – 29 ottobre – viene proposta una parmigiana di melanzane con un accostamento alla ricetta giapponese degli uramaki).

I cuochi che partecipano alla trasmissione, arrivati oggi a 40 dai 160 dei casting estivi, sono vagliati attraverso una scelta editoriale che tiene conto di numerosi fattori, tra cui – come in tutti i programmi – la capacità televisiva e scenica, la qualità del racconto e in ultimo il gradimento del pubblico.

Non esiste, invece, alcuna selezione o indicazione ‘tematica’ sulla cucina presentata: qualunque affermazione di questo tipo è da considerarsi falsa”.

[Crediti: Repubblica]