Alimentazione: più della metà del mondo sarà in sovrappeso entro il 2035, dice uno studio

Un rapporto della World Obesity Federation prevede che più della metà della popolazione mondiale sarà obesa o in sovrappeso entro il 2035.

Alimentazione: più della metà del mondo sarà in sovrappeso entro il 2035, dice uno studio

Il più recente rapporto della World Obesity Federation prevede che il 51% della popolazione mondiale, equivalente grossomodo a circa 4 miliardi di persone, sarà obeso o in sovrappeso entro il 2035. Una tendenza che, dati alla mano, pare sarà trainata in particolare dai bambini e dai Paesi a basso reddito, dove si registrano tassi di obesità in rapida crescita. Il che, ci duole ammettere, non ci sorprende affatto, anzi: si tratta di dati perfettamente in linea con le preoccupazioni di Claudio Tibelli, epatologo e direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato, che in un recente intervento si è detto profondamente preoccupato dello stato di alimentazione dei più giovani, con ragazzini che già soffrono di patologie al fegato.

Sedentarietà e alimentazione: un chiaro avvertimento per un futuro plus size

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Dicevamo, sguardo al futuro. Louise Baur, presidente della World Obesity Federation, ha definito le conclusioni tratte dal rapporto come un “chiaro avvertimento” e invitato i responsabili politici dei singoli Paesi ad agire quanto prima per evitare che la situazione precipiti.

Obesità infantile: un bambino su tre, di età compresa tra i 3 e i 5 anni, ne è affetto Obesità infantile: un bambino su tre, di età compresa tra i 3 e i 5 anni, ne è affetto

“È particolarmente preoccupante vedere i tassi di obesità aumentare più rapidamente tra i bambini e gli adolescenti” ha poi aggiunto. “I governi e i responsabili politici di tutto il mondo devono fare tutto il possibile per evitare di trasferire i costi sanitari, sociali ed economici alle giovani generazioni”.

Diamo dunque un’occhiata ai numeri: secondo il rapporto l’obesità infantile potrebbe più che raddoppiare rispetto ai livelli del 2020, arrivando a 208 milioni di ragazzi e 175 milioni di ragazze entro il 2035.

È importante notare, rimanendo in questo contesto, che il rapporto non punta affatto a incolpare gli individui o a generare quei poco sani sensi di colpa che finiscono per tradursi in tossica autocommiserazione e improbabili abbonamenti di un mese nella palestra di turno: piuttosto, l’invito è quello di concentrarsi sui fattori sociali, ambientali e biologici coinvolti in una tendenza di questo tipo.

Il rapporto completo sarà presentato ai responsabili politici delle Nazioni Unite e agli Stati membri durante la prossima settimana, ma è bene notare che diversi Paesi si stanno già attivando per tutelare le fasce più giovani della popolazione dall’adozione di una dieta squilibrata: in questo senso spicca soprattutto l’iniziativa della Germania, dove il Ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir ha proposto di vietare le pubblicità del cibo spazzatura ai bambini; o ancora dalla Polonia, dove il Ministro dello Sport e del turismo Kamil Bortniczuk sta portando avanti una battaglia per vietare la vendita di energy drink ai minori di 18 anni.