Amazon punta sull’allevamento di alghe: investiti 1,5 milioni in un progetto olandese

Amazon ha investito 1,5 milioni di euro nell'allevamento di alghe, puntando su di un interessante progetto olandese.

Amazon punta sull’allevamento di alghe: investiti 1,5 milioni in un progetto olandese

Periodo di decisioni e investimenti, dalle parti di Amazon. Solo di recente, infatti, il colosso di Jeff Bezos ha annunciato per vie ufficiali – ossia tramite dichiarazioni del suo CEO, il signor Andy Jassy – l’intenzione di andare a potenziare radicalmente la propria divisione di supermercati, raddoppiando addirittura gli sforzi in questa direzione nonostante – bisogna ammetterlo, sorry not sorry Jeff – le prime incursioni nel settore dell’alimentare si siano rivelate un vero e proprio flop. Il prossimo esperimento dell’azienda che ha reso ultrademocratico il delivery riguarda invece l‘allevamento di alghe – tanto che dai piani alti della società hanno deciso di concedere un finanziamento da 1,5 milioni di euro a un progetto olandese.

Amazon, gli allevamenti di alghe e le pale eoliche

alghe cibo

Progetto che, stando a quanto lasciato trapelare, ha come obiettivo dichiarato il testare ed eventualmente verificare la fattibilità della coltivazione su scala commerciale di alghe tra le turbine dei parchi eolici offshore, studiando nel contempo anche il potenziale utilizzo di queste piante acquatiche per la cosiddetta cattura del carbonio.

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Un traguardo tanto virtuoso quanto ambizioso, non c’è ombra di dubbio: alcuni di voi, tuttavia, potrebbero essere rimasti comprensibilmente straniti (o nella migliore delle occasioni incuriositi) dalla nostra menzione di “parchi eolici offshore”. Ma le alghe non crescevano in acqua?, vi starete chiedendo. Beh, naturalmente sì, ma – c’è sempre un ma – dovete sapere che di recente centinaia di migliaia di ettari del Mare del Nord olandese sono di fatto stati destinati alla costruzione di parchi eolici.

L’obiettivo del governo locale, infatti, è quello di raggiungere un quantitativo di 21 gigawatt di energia eolica offshore entro il 2030. Ok, direte voi, tutto molto bello – ma le alghe che c’entrano? Le appendono alle pale, come se fossero dei nastrini che garriscono nel vento? Ehm, non proprio.

Banalmente gli spazi che separano una turbina dall’altra saranno per la stragrande maggioranza dei casi inutilizzati. Al momento esistono alcuni progetti che tentano di tastare le acque (gioco di parole non voluto, diciamo sul serio) per verificare la possibilità di installare alcuni pannelli solari galleggianti, ma Amazon ha evidentemente pensato che ci siano iniziative più meritevoli (o semplicemente con obiettivi più facilmente raggiungibili) del suo supporto.

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Da qui North Sea Farm 1: una fattoria di alghe che verrà costruita grazie agli investimenti di Amazon e che, una volta ultimata (secondo la fine del 2023, stando a quanto dichiarato dagli organizzatori), sarà in grado di produrre circa 6 mila chilogrammi di alghe fresche all’anno.

Quello dell’allevamento di alghe, a onore del vero, pare un settore in forte espansione: di recente la Peta ha voluto premiare ai Farming Awards un’attività scozzese – la SHORE Seaweed – che coltiva dieci specie in maniera sostenibile trasformando il raccolto in pesto, patatine e altri prodotti ricchi di proteine, fibre, magnesio, calcio, ferro e iodio.