Cibo coltivato: anche Vincenzo De Luca firma la petizione di Coldiretti

Anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha firmato la petizione di Coldiretti contro il cibo coltivato.

Cibo coltivato: anche Vincenzo De Luca firma la petizione di Coldiretti

Il “no” italiano al cibo coltivato non è certo una novità – una delle notizie che recentemente ha bucato la cronaca gastronomica approdando nel campo di interesse nazionale è il divieto alla produzione di alimenti di questo tipo, d’altronde. Un nuovo moto di appoggio alla linea dura del Governo Meloni arriva però dalla Campania, dove il governatore della regione Vincenzo De Luca, su invito del vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello, ha firmato la petizione a sostegno del processo legislativo aperto dal sopracitato disegno di legge, che ha nascosto dietro la grossolana scusa della “sicurezza alimentare e ambientale” il divieto di produzione di carne, mangimi e cibo in generale coltivato.

No al cibo coltivato: la petizione di Coldiretti e la firma di De Luca

carne coltivata; carne sintetica

“Nascosto” e “scusa”, abbiamo appena scritto. D’altronde, ci viene difficile utilizzare termini differenti da questi (che non siano sinonimi, beninteso) alla luce dei più recenti rapporti di OMS e FAO, che hanno indicato come la maggior parte dei rischi identificati nel cibo coltivato siano già noti in quanto intrinsechi ad altre produzioni alimentari. Insomma, quella del “tutelare la salute” pare un po’ la scusa piaciona e compiaciuta che si appella a un denominatore comune comodo ma grossolano – la salute prima di tutto, per l’appunto.

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Poi chiaro, non c’è troppo da sorprendersi. La comunicazione che dalle nostre parti ha accompagnato il dibattito sulla carne coltivata è sempre stata forzatamente faziosa: pensiamo a carne “sintetica”, termine rimbalzato sulla bocca di tutti e che, naturalmente, implica una connotazione negativa; o alle definizioni di matrice coldirettiana come “carne in provetta” o “carne Frankestein“, che si commentano da sole.

Perché non parleremo più di “carne sintetica” (e non dovreste farlo neanche voi) Perché non parleremo più di “carne sintetica” (e non dovreste farlo neanche voi)

Ma torniamo a noi – Coldiretti, petizioni, Vincenzo De Luca. L’opposizione dell’organizzazione agricola al cibo coltivato è ben nota da tempo, come dicevamo (tant’è che, ai primi di ottobre, la stessa Giorgia Meloni firmò la loro petizione); ed  è altrettanto importante notare che anche la Campania si era schierata contro carne coltivata e simili. La firma del governatore Vincenzo De Luca è avvenuta in quel di Benevento nella giornata di ieri, domenica 16 aprile, in occasione di un convegno sul tema che si è tenuto nell’ambito di Campanialleva Expo 2023, la più grande fiera zootecnica del Sud.

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Il “no” non è una novità, in altre parole – ma questo, come abbiamo ampiamente accennato nelle righe precedenti, lo sapevamo già. Il risultato, a prescindere dalla propria posizione sull’argomento, non cambia: la ricerca scientifica italiana – e una potenziale filiera – è stata mutilata in partenza, e rischia di non riuscire a mantenere il passo del resto del mondo.