Firenze vieta di mangiare per strada: è nel suo diritto?

Firenze ha proibito a residenti e turisti di mangiare per strada in alcune zone del centro storico. Vi sembra giusto?

Firenze vieta di mangiare per strada: è nel suo diritto?

Come i più attenti di voi sanno già, All’Antico Vinaio –bottega fiorentina di panini, schiacciate e taglieri frequentata dai turisti di mezzo mondo– ha un problema.

Anche se, solo qualche mese fa, per soddisfare orde di turisti affamati, l’autoproclamato “tempio dello street food e del takeaway” aveva aperto il quarto (!) punto vendita. Come gli altri, nella centralissima Via de’ Neri.

[Cosa c’entra l’Antico Vinaio con quel che succede in via De Neri, a Firenze]

[I panini migliori del mondo si fanno a Firenze]

[Firenze: 10 trattorie senza rivali]

Nel frattempo però, residenti e negozianti della via (e di piazzale degli Uffizi, piazza del Grano, via della Ninna), sfiniti dal caos insostenibile, da rifiuti e cartacce ovunque, con i turisti che intasavano vetrine, androni e marciapiedi, hanno chiesto e ottenuto in tempi brevi un’ordinanza del sindaco Dario Nardella.

Il divieto anti-bivacco (con tanto di ronde anti-panino, nella foto)

Chiunque venga sorpreso a mangiare seduto sui marciapiedi delle quattro vie dalle 12 alle 15 e dalle 18 alle 22, ma attenzione, perfino chi staziona davanti alle vetrine dei locali con il cibo in mano, anche se non si siede sui marciapiedi ma resta stoicamente in piedi, può essere sanzionato con una multa tra i 150 e i 500 euro.

Da allora, sui siti internazionali, è stato tutto un mettere in guardia i turisti: “guardatevi bene dal mangiare all’aperto la sbriciolona del vostro La Favolosa (il panino più famoso dell’Antico Vinaio), per farlo aspettate di essere al sicuro nel vostro B&B, ha ironizzato il Guardian.

Nonostante il “Comitato di Via de’ Neri, composto da negozianti e residenti, si sia detto soddisfatto del divieto anti-bivacco, sulla pagina Facebook del sindaco di Firenze non è mancato chi imputa il comportamento maleducato dei turisti anche all’amministrazione comunale, che non avrebbe dotato le vie incriminate di panchine o bidoni della spazzatura in numero sufficiente, come di bagni pubblici.

Anche altre città d’arte si ritrovano a fronteggiare l’eccesso di turisti: durante il ponte del primo maggio Venezia ha reso accessibili alcune zone del centro solo ai residenti o ai visitatori abituali, mentre a Roma è stato vietato ai turisti di mangiare vicino ai monumenti più famosi, come Fontana di Trevi o la Scalinata di Piazza di Spagna.

Ma tra i diritti che una città può arrogarsi nei confronti dei suoi cittadini e dei milioni di turisti che la visitano ogni anno, anche se unica come Firenze, è giusto che rientri anche il divieto di mangiare per strada?

Per quanto ci riguarda continueremo a consumare minutaglie unte e ghiotte all’aperto leccandoci i baffi oltre che le dita. Ci costringeremo ancora a camminare ad angolo retto per non sporcarci di sublime grasso gocciolante, felici per i nostri palati che con pochi euro accoglieranno pietanze degne di un Re.

Anche voi? Non a Firenze, però, altrimenti le ronde anti-panino…

[Crediti | Cnn, The Guardian]