Il Castello delle Cerimonie chiude, confiscato per abuso edilizio

Il Castello delle Cerimonie è stato confiscato per abusi edilizi (realizzati sin dagli anni Settanta): potrebbe essere demolito. I Polese si appelleranno alla Corte di Strasburgo.

Il Castello delle Cerimonie chiude, confiscato per abuso edilizio

Tutte le favole hanno un lieto fine, ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. In questo caso, è quella del Castello delle Cerimonie che, dopo quasi una decade di popolarità mediatica grazie Real Time (canale 31), chiude i battenti. La sentenza della Cassazione è definitiva: la Sonrisa, epicentro del regno dei Polese (il “Boss” Antonio Polese prima, e la figlia Imma con il consorte Matteo adesso), a Sant’Antonio Abate (NA), è confiscata per abuso edilizio.

Tra un pono pomellato e l’altro, menu aristocratici con pasta e patate a mezzanotte, brani neomelodici, barocco nell’anima, scugnizzi e matrimoni kitch, sono passati tanti anni: 13 dacché la magistratura ha preso in mano le indagini, ben venticinque dai primi abusi edilizi messi in atto dai Polese (risultano infatti abusi dal 1979, a quanto sembra). La confisca riguarda immobili e terreni, per un’area di circa 40mila metri quadri.

La fine per Castello delle Cerimonie e impero dei Polese

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Chissà cosa avranno comunicato, i Polese, all’enorme staff che lavora nella struttura e alle famiglie di tutti. Ciro Polese, uno dei proprietari del Castello delle Cerimonie, ha dichiarato che non accettano la sentenza: “riteniamo di aver subito un’ingiustizia, che forse la Cassazione non ha neanche letto le carte e che sia stata fatta una valutazione a senso unico. Stiamo considerando con gli avvocati cos’altro fare, credo che ci appelleremo alla Corte di Strasburgo, per essere valutati da una Corte imparziale. Siamo tutti avviliti, insieme alle nostre circa 300 famiglie che lavorano con noi tra diretto e indotto. Pensavamo che la giustizia fosse diversa, che con i reati finiti in prescrizione non si procedesse in questo modo, non ce l’aspettavamo questa decisione“.

Destino crudele: probabile la demolizione

La struttura per il momento è affidata al Comune e al sindaco di Sant’Antonio Abate Ilaria Abagnale. La legge in questi casi, per gli immobili abusivi è chiara: il Castello delle Cerimonie sarà demolito oppure convertito per scopi di pubblica utilità. Dalla testata La Repubblica si legge che è tuttavia trapelata l’intenzione di non abbattere La Sonrisa per non privare la zona dell’attività ricettiva per cui è nata. In tal caso, sarebbe assegnata tramite bando pubblico a privati.

Il Castello re della tv nonostante covid e crisi

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Da quando rappresenta una delle colonne portante su Real Time, la trasmissione Il Boss delle Cerimonie trasformatasi in Il Castello delle Cerimonie alla dipartita di Antonio Polese ha visto brutti momenti. Uno su tutti il covid: durante l’Italia in quarantena, a quanto pare i Polese hanno comunque ospitato cerimonie (cerimonie abusive anche quelle quindi, che amarezza) innescando persino un focolaio – si parlò di un fotografo che si contagiò durante l’evento e in più violò la quarantena. Focolaio riscontrato dall’Asl ma che non scosse i Polese, che si rifiutarono di fornire l’elenco dei partecipanti.

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Per un periodo, nel 2020, si parlò anche di profonda crisi. Fu Imma Polese a raccontarlo sulle pagine di “Chi”, dicendo di aver cancellato a causa del Coronavirus circa 400 eventi. Eppure, né la difficoltà dovuta alla pandemia né la reputazione messa in discussione per le violazioni annesse, scalfirono la popolarità dell’azienda. Non solo della trasmissione televisiva ma proprio della dinastia Polese.