Influenza aviaria: il virus H5N1 che circola in Cambogia non è un nuovo ceppo

Pare che il virus H5N1 dell'influenza aviaria che sta circolando in Cambogia (e che ha provocato la morte di una bambina) non sia un nuovo ceppo.

Influenza aviaria: il virus H5N1 che circola in Cambogia non è un nuovo ceppo

Si torna a parlare di influenza aviaria in Cambogia: qui, dove da poco è morta una bambina a causa del virus (si tratta del primo caso noto di trasmissione dell’influenza aviaria in una persona nel paese nel corso dell’ultimo decennio), ecco che è stabilito che il virus H5N1 che sta circolando e uccidendo numerosi volatili non è un nuovo ceppo come si temeva, bensì è un ceppo endogeno che circola ormai da anni nel paese.

Influenza aviaria: nessun nuovo ceppo in Cambogia

tacchini

Il CDC, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, ha stabilito che il virus H5N1 dell’influenza aviaria che ha infettato due persone in Cambogia non è un nuovo ceppo, come invece si temeva, bensì è un clade endemico che circola da tempo nel paese.

La paura era che i casi segnalati la settimana scorsa fossero dovuto al nuovo ceppo H5N1 clade 2.3.4.4b, quello saltato fuori nel 2020 e che negli ultimi mesi ha causato un numero record di decessi fra il pollame domestico e gli uccelli selvatici.

Tuttavia il sequenziamento genetico preliminare ha fatto sì che il Ministero della Salute cambogiano identificasse questi due virus con l’H5N1 clade 2.3.2.1c, quello che sta circolando in Cambogia da parecchi anni e che solo sporadicamente causa infezioni nell’uomo.

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Erik Karlsson, direttore del National Influenza Center of Cambodia e capo ad interim del settore di virologia dell’Institut Pasteur du Cambodge, dopo aver sequenziato il virus, ha rassicurato tutti: si tratta di un clade più vecchio di influenza aviaria che circola nel paese da anni. Sebbene in passato tale clade abbia provocato infezioni nell’uomo, non ha mai causato la trasmissione da uomo a uomo. Tuttavia Karlsson invita a non trascurare la minaccia.

Per questo motivo ha invitato tutti a coordinare una rapida risposta per prevenire qualsiasi ulteriore diffusione e limitare l’esposizione a fonti comuni. Nel frattempo il CDC ha annunciato che è in corso un’indagine sia sulla fonte sia su eventuali altri casi, anche se finora non ci sono state segnalazioni di diffusione da uomo a uomo.

E mentre in Italia Unaitalia assicura tutti sul fatto che non ci siano focolai qui da noi, ecco che dal Perù arriva la notizia che il virus ha ucciso centinaia di leoni marini, in Scozia il virus è stato trovato in quattro foche morte, in California è stato segnalato il primo caso in un mammifero selvatico e Argentina e Uruguay sono stati segnalati i primi casi.