Mario Batali: lo chef non è colpevole di molestie sessuali e aggressione

Si è concluso il processo a Mario Batali: lo chef è stato dichiarato non colpevole delle accuse di molestie sessuali e aggressione.

Mario Batali: lo chef non è colpevole di molestie sessuali e aggressione

Andiamo negli USA perché qui si è appena concluso il processo di Mario Batali: lo chef è stato giudicato non colpevole per le accuse di molestie sessuali e aggressione.

Ieri, infatti, il giudice James M. Stanton ha assolto dalle accuse lo chef e ristoratore Mario Batali dopo un processo durato due giorni per il quale lo chef aveva rinunciato al suo diritto ad avere una giuria.

Tutto nasce nel 2017 quando, nel ristorante Towne Stove and Spirits a Boston (adesso chiuso), una donna aveva dichiarato che lo chef l’aveva baciata con la forza, afferrandola mentre si facevano un selfie insieme e toccandole le parti intime. Nel maggio 2019 Batali si era dichiarato non colpevole delle accuse.

Così, due giorni fa, è iniziato il processo vero e proprio: se lo chef fosse stato condannato, avrebbe rischiato fino a due anni e mezzo di carcere e avrebbe potuto essere obbligato a registrarsi come molestatore sessuale.

tribunale

Ma così non è stato. Nel verdetto il giudice Stanton ha spiegato che “il testimone denunciante ha problemi di credibilità significativi”. Tuttavia il giudice ha anche ammesso che la condotta di Batali non era stata consona a quella di una persona pubblica della sua caratura.

Natali Tene, la testimone, aveva spiegato di “non essere mai stata toccata prima in quel modo”. Ha ammesso di essersi sentita imbarazzata dalla situazione, ma che si era decisa a farsi avanti quando erano emerse altre notizie simili sulla presunta cattiva condotta di Batali con i fan.

La difesa ha però dipinto l’accusatrice come una “bugiarda motivata dai soldi”, segnalando che recentemente aveva ammesso di aver subito un’accusa per aver violato le istruzioni di un giudice mentre prestava servizio in una giuria in un processo non correlato a questo svoltosi nel 2018: la donna aveva cercato di evitare il suo dovere di giurata sostenendo di essere chiaroveggente.

Secondo l’avvocato di Batali, alcune fotografie dell’accaduto suggerivano poi “un incontro del tutto consensuale”. L’avvocato ha spiegato che se qualcuno ti tocca il sedere o le parti intime, sussulti, fai una smorfia o una faccia vacua. Nelle foto, invece, non c’è nulla di tutto ciò.

Il pubblico ministero Nina Bonelli ha provato a spiegare che il comportament di Batali era “assolutamente innegabile” dalle foto e che gran parte di quello che era successo, era accaduto fuori campo. Secondo il PM, Tene aveva cercato di “attenuare” il tocco indesiderato “sorridendo”.

Ma per Batali non è finita qui: questa causa è terminata, ma quella civile intentata da Tene presso la Suffolck Superior Court di Boston va avanti. Inoltre lo chef ha già subito diverse conseguenze del suo comportamento: nel 2017 aveva abbandonato la gestione delle sue attività e nel 2019 aveva disinvestito tutte le azioni nei suoi ristoranti (Eataly USA aveva interrotto tutti i rapporti con lui ricomprando le sue azioni).

Inoltre l’anno scorso Batali, ex socio in affari di Joe Bastianich (nel 2019 si era sciolta la società fra i due), ha dovuto pagare un accordo di 600mila dollari a 20 donne e uomini che avevano dichiarato di essere stati molestati sessualmente da lui quando lavorava nei ristoranti di Batali e Bastianich a Manhattan.